PNRR: in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 59/2021, con le proroghe al Superbonus 110% per IACP, edifici plurifamiliari e condomini

Gazzetta-ufficiale-108-2021

Approda sulla Gazzetta Ufficiale n.108 del 7 maggio 2021 il Decreto-legge 6 maggio 2021 n. 59, recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”.

Il nuovo Decreto Legge contempla la proroga per il Superbonus 110% prevista dal Decreto Rilancio, ma non per tutti.
Le proroghe, infatti, vengono confermate solo per le situazioni che in questo anno hanno evidenziato le maggiori complessità applicative, ovvero gli edifici plurifamiliari, i condomini e gli IACP.

Sono, infatti, state apportate le seguenti modifiche all’art. 119 del Decreto Rilancio:

  • per gli IACP la scadenza passa dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno 2023;
  • per gli edifici posseduti da unico proprietario da 2 a 4 u.i. per i quali alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022;
  • per gli interventi effettuati dai condomini, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022;
  • per gli interventi effettuati dagli IACP, per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Anche se l’attenzione si concentra ora sulle semplificazioni attese entro maggio, non c’è solo la burocrazia a frenare il decollo definitivo del superbonus.
Ci sono, infatti, anche fattori endogeni all’agevolazione stessa, come la scadenza ormai troppo vicina del 30 giugno 2022 (o del 31 dicembre 2022, nei casi esaminati).
Basti pensare che dalla prima ipotesi, al via libera ai lavori in un condominio, possono passare anche più di sei mesi.

Sulla scadenza dell’agevolazione, è vero, c’è la”promessa” del Governo di una proroga al 2023, da formalizzare in autunno con la prossima legge di Bilancio.
Ma ad intralciare l’iter del superbonus – gestione dei crediti compresa – è proprio l’alea sui tempi.
Al punto che alcune banche – per prudenza – preferiscono oggi non impegnarsi ad acquistare crediti relativi a lavori da completare o eseguire nel 2022, frenando così sul nascere progetti già messi a punto dai tecnici.

Il superbonus, infatti, è finanziato con fondi nazionali fino al 31 dicembre di quest’anno, ma è coperto con le risorse europee del Recovery Fund dal 2022 in poi.
Ed il PNRR al momento attende ancora l’ok definitivo da Bruxelles.

Senza considerare le incognite progettuali e la complessità della procedura da parte dei professionisti chiamati a svolgere una rilevante mole di lavoro preparatorio riguardante le verifiche sullo stato legittimo dell’immobile, i capitolati, le diagnosi energetiche e gli studi di fattibilità, ma anche gli approfondimenti, le specifiche e i chiarimenti applicativi in corso.

Una decina di giorni fa, l’Enea ha ribadito che con il 110% non si può modificare forma e dimensione delle finestre, né coibentare il vano scala non riscaldato.
Ma non si può neppure agevolare un impianto di ventilazione meccanica controllato, spesso abbinato al “cappotto termico” costituente proprio la principale opera di efficienza energetica svolta.


I NUMERI ATTUALI:
– A fine aprile erano circa 13.000 gli interventi attivati dal superbonus, per un ammontare di oltre 1,6 miliardi di euro e solo il 9,8% di questi interventi si riferisce ai condomìni (anche se da febbraio in tali edifici le opere sono aumentate di circa 6 volte).
– I lavori in condominio hanno un importo medio di oltre 500.000 euro, quelli su singole abitazioni si fermano invece a 90.000 euro.
– Circa un terzo degli interventi attivati dal superbonus sono localizzati in tre regioni: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.


Fonte: lavoripubblici.it/Sole24Ore – maggio 2021