E’ stato pubblicato oggi l’ultimo Rapporto Dati Statistici Notarili (DSN) 2023 relativo alle compravendite di immobili, mutui e donazioni.
I dati vengono raccolti e elaborati sulla base dell’attività di tutti gli studi notarili sul territorio nazionale e sono pertanto dati reali, rispecchiando le effettive transazioni poste in essere su tutto il territorio italiano nel corso del 2023.
Lo scorso anno sono stati registrati in assoluto numeri in flessione rispetto al 2022, inferiori anche rispetto a ciascuno dei quattro anni (2016 – 2019) precedenti gli eventi pandemici.
Nel 2023 sono state rilevate, infatti, 1.030.507 compravendite immobiliari, rispetto alle 1.108.081 del 2022 (-7%).
Esaurito l’effetto rimbalzo successivo al blocco forzato del 2020, l’attività economica ha risentito quindi pesantemente sia delle conseguenze degli eventi bellici (che hanno preso il via in Ucraina all’inizio del 2022), che del verticale innalzamento dei costi generali e specifici nell’ambito dell’attività edilizia.
Oltre che dell’impennata dei tassi dei mutui, normalmente utilizzati dai ceti medi per far fronte all’acquisto di immobili.
Nel 2023 continua il calo delle compravendite degli immobili abitativi:
Il numero di compravendite delle abitazioni sono passate dalle 589.486 del 2022 alle 547.838 nel 2023 (accentuandosi ulteriormente il calo registrato dal 2021, quando si erano concluse 628.137 transazioni).
Nell’analisi relativa alla tipologia di immobile venduta, emerge in modo evidente che il calo delle compravendite di prima casa, nel 2023 rispetto al 2022, è del -10% per acquisti da privati e del -22,5% per acquisti da impresa.
Mentre si riscontra una sofferenza minore nel comparto delle seconde case, dove il calo – tra il 2023 e 2022 – è stato del -2,4% nell’acquisto tra privati e del -2,7% nell’acquisto da impresa.
Raffrontando i dati relativi ai due semestri del 2023, si registra in Italia un leggero aumento delle vendite nel corso del secondo semestre, pari al +3,29%, con una punta del +10 % nelle Marche, +9,69% nel Trentino Alto Adige, +9,58% in Basilicata e +9,3% in Sardegna.
Restano al Nord i maggiori volumi di scambio: la regione nella quale sono stati scambiati più immobili rimane la Lombardia, con il 19,52 % del totale rispetto all’intero territorio nazionale.
Seguono il Piemonte con il 9,29% e il Veneto con il 9,11%.
I prezzi: nel 2023 il valore medio di scambio delle case si assesta sui 154.416 euro, in riduzione rispetto ai 158.074 euro del 2022 e ai 155.118 euro del 2021.
Nel secondo semestre del 2023, il valore (mediano) degli immobili abitativi acquistati da privati con agevolazione prima casa è sceso a 113.000 euro, rispetto ai 115.000 euro dei precedenti anni 2021 e 2022.
Al contrario, gli immobili acquistati da imprese hanno mostrato un incremento significativo nel valore, salendo a 265.000 euro, rispetto ai 235.000 euro del 2022.
La maggior parte degli immobili acquistati da privati con l’agevolazione prima casa, ha un valore inferiore a 99.000 euro (43,77%), mentre solo lo 0,34% supera il milione di euro.
Per gli acquisti da imprese, il 27,82% si colloca nella fascia tra 200.000 euro e 299.999 euro.
Il mercato delle seconde case mostra che la maggior parte dei valori rimane sotto 99.000 euro.
L’interesse per immobili di lusso rimane elevato, con 7.772 transazioni oltre il milione di euro nel 2023, nonostante una leggera diminuzione rispetto al 2022 (erano 7.960 nel 2022).
Di questi 4.815 sono immobili abitativi, di cui 3.691 acquistati come seconda casa.
Si tratta prevalentemente di immobili acquistati da imprese che ne hanno curato direttamente la costruzione o la ristrutturazione (2.526), numeri in leggero calo rispetto all’anno precedente.
Le fasce d’età: il maggior numero di acquisti di fabbricati si conferma nella fascia tra 18-35 anni, con una percentuale nel 2023 pari al 26,67% delle transazioni (in calo rispetto al 2022, anno in cui aveva registrato il 28,57% delle contrattazioni).
Segue la fascia 36-45 anni con una percentuale del 22,32% (in diminuzione rispetto al 23,43% rilevato nel 2022 e al 24,79% rilevato nel 2021), la fascia 46-55 con una percentuale del 21,40% (in linea rispetto al 21,30% del 2022 e la fascia 56-65 (16,93%).
Si conferma, quindi, il dato che ad acquistare sono maggiormente i soggetti nella fascia 18-35 anni, mentre a vendere sono maggiormente i soggetti nella fascia 56-65 anni.
Il 50,8% degli immobili abitativi è stato acquistato con l’agevolazione prima casa (anche questa percentuale è in calo rispetto sia al 2022, anno in cui il 53,12% degli immobili era stato acquistato con l’agevolazione prima casa, sia al 2021 in cui la percentuale si assestava sul 56,05%).
Anche nel 2023 si conferma che le vendite di immobili abitativi effettuate da privati sono maggiori rispetto alle quelle effettuate dalle imprese.
Andamento nell’arco dell’anno: luglio e dicembre sono i mesi in cui gli italiani acquistano maggiormente.
In particolare a luglio 2023 sono state effettuate il 9,95% delle compravendite dell’anno, mentre a dicembre 2023 il dato è stato del 10,79% del totale delle transazioni (contro il 10,21% del 2022).
Il mese, invece, in cui vi sono stati minori trasferimenti è agosto 2023 (3,57%).
Terreni: infine, nell’intero 2023 sono stati trasferiti 38.162 terreni edificabili (rispetto ai 40.804 nel 2022, ai 42.950 nel 2021 e ai 31.218 terreni edificabili del 2020), dei quali il 56,54% con un valore inferiore a 19.999 euro.
Confermando un trend decrescente degli ultimi anni, in sintonia con le nuove politiche abitative diffuse sui territori italiani.
I terreni agricoli oggetto di contrattazione sono stati 178.332 (inferiori rispetti ai 184.378 del 2022 ed ai 181.303 del 2021) e la maggioranza degli stessi (il 57,50%) ha fatto registrare un valore inferiore a 9.999 euro.
Le donazioni immobiliari: le donazioni rimangono più frequenti al sud e nelle isole, dove vengono stipulati il 49,95% di questo tipo di atti, anche se nel 2023 si registra un piccolo sorpasso delle donazioni stipulate al centro (13,97% del totale) rispetto a quelle stipulate nelle isole (13,55% del totale).
In termini assoluti la regione con la percentuale maggiore di donazioni immobiliari è la Campania (12,96%), seguita da Sicilia (11,12%), Puglia (10,45%) e Lombardia (10,40%).
Donano maggiormente le donne sia in generale che, più specificamente, in relazione a fabbricati o terreni agricoli, mentre prevalgono gli uomini laddove la donazione riguardi la sola nuda proprietà del terreno agricolo o edificabile.
Le donne, inoltre, donano di più di quanto ricevono mediante donazione: rappresentano, infatti, il 51,84% dei donanti, mentre sono il 48,81% dei donatari, con percentuali inverse rispetto ai maschi.
Fonte: Notariato.it – 15 maggio 2024