Riqualificazione energetica delle abitazioni: quasi il 70% dei consumi per la climatizzazione

Riqualificazione energetica delle abitazioni

In Italia, la maggior parte delle unità immobiliari sono inserite in condomini, per un totale di oltre 31 milioni di abitazioni e l’80% di queste abitazioni è stato costruito prima del 1991, mentre il 65% prima del 1976.

In base alle zone climatiche, il 48% delle abitazioni si trova nelle zone più fredde (E ed F), il 45% nelle zone moderate (D e C), mentre meno del 9% si trova nelle zone più calde (B ed A).

Questo significa che molte case italiane non sono state progettate per essere energeticamente efficienti e che dovrebbero essere sottoposte a interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, per migliorarne l’efficienza.

Nello specifico, nel 2020, la climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) ha assorbito quasi il 70% dei consumi, l’illuminazione e gli apparecchi elettrici il 13,9%, l’acqua calda sanitaria il 11,4% e gli usi cucina il 6,4% (RAEE 2022).

Le abitazioni residenziali sono responsabili di oltre il 30% del consumo energetico nazionale, il che equivale al 43% della domanda di energia primaria in Italia nel 2020.
Nonostante ciò, le politiche energetiche adottate finora hanno portato a un risparmio energetico cumulato di circa 1,3 Mtep, dimostrando che ci sono margini di miglioramento e che ulteriori interventi di efficienza energetica potrebbero portare a significativi risparmi.

Per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni in Italia, sarebbero necessari interventi di riqualificazione energetica che comprendano l’installazione di sistemi di isolamento termico, la sostituzione di vecchie finestre con vetri a bassa emissività, la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento e raffreddamento con altri più efficienti, l’installazione di pannelli solari per la produzione di energia rinnovabile e altro ancora.

L’ENEA ricorda, a tal proposito, che tra gli interventi di efficienza energetica, il cappotto termico continua ad essere la principale strategia di riduzione della domanda energetica complessiva, in particolare negli interventi di ristrutturazione.

A conferma di ciò è stato creato l’Indice di Sostenibilità Economica e Ambientale (ISEA), ovvero il nuovo indicatore messo a punto da ENEA per calcolare l’impatto energetico, economico e ambientale dei diversi materiali isolanti utilizzati nel cappotto termico, in funzione della tipologia di edificio e della fascia climatica.
I ricercatori ENEA hanno eseguito simulazioni energetiche su edifici in 60 città italiane, ritenute le più rappresentative per numero di abitazioni, popolazione e condizioni climatiche e pubblicato i relativi risultati.


Fonte: ENEA – 6 aprile 2023