Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate presso un campione significativo di agenti immobiliari, dal 17 giugno al 17 luglio del 2024, nel secondo trimestre continuano a prevalere i giudizi di stabilità relativi ai prezzi delle abitazioni.
La percentuale di operatori che hanno riportato un aumento delle quotazioni rimane, infatti, minoritaria e in leggero calo.
La domanda di abitazioni si conferma debole e le indicazioni sul numero dei potenziali acquirenti nel trimestre di riferimento sono tornate lievemente a peggiorare rispetto alla precedente indagine.
Anche l’offerta resta fiacca, secondo gli operatori interpellati.
i risultati in sintesi
Aumento delle transazioni: per contro, il numero di transazioni è cresciuto rispetto sia al trimestre precedente sia a quello corrispondente del 2023.
Questo aumento si accompagna a uno sconto medio sui prezzi richiesti dai venditori e a tempi di vendita che rimangono entrambi in prossimità dei livelli minimi dall’inizio della rilevazione.
Mercato della locazione: il mercato dei canoni di locazione resta vivace.
Al calo dell’offerta di abitazioni, in parte dovuta alle preferenze dei proprietari per affitti brevi, si affianca una domanda robusta.
Secondo gli operatori, questa domanda elevata è attribuibile anche alle difficoltà di acquistare immobili per alcune categorie di affittuari, in particolare nelle aree urbane del Nord.
Attese sull’andamento del mercato: le attese sul mercato nazionale e su quello proprio di riferimento restano negative, ma il pessimismo degli agenti si è attenuato rispetto all’anno precedente.
Maggiori dettagli
Stabilità dei prezzi delle abitazioni:
Nel secondo trimestre del 2024 prevalgono nettamente le valutazioni di stabilità dei prezzi delle abitazioni e la quota di operatori che segnalano una stabilità dei prezzi rimane ampiamente predominante, raggiungendo il 67,2%.
La percentuale degli agenti immobiliari che ravvisano un aumento delle quotazioni rispetto a tre mesi prima si è ridotta, scendendo all’11,2% dal 13,9% della precedente rilevazione.
Questa percentuale resta inferiore a quella degli operatori che riportano una diminuzione dei prezzi, che è salita al 21,6% dal 20,5%.
Sconto medio e tempi di vendita:
Lo sconto medio sui prezzi e i tempi di vendita, rimangono su livelli contenuti.
Sia lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali del venditore (8,5%), sia il tempo trascorso tra l’affidamento dell’incarico e la vendita (5,7 mesi), sono rimasti sostanzialmente sui valori minimi registrati dall’inizio della rilevazione.
Elevata quota di agenti che hanno concluso transazioni:
La quota di agenti immobiliari che hanno concluso almeno una transazione è elevata. La percentuale di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione è aumentata rispetto al secondo trimestre del 2023, raggiungendo l’86,6%.
Livello alto, rispetto alle precedenti indagini.
Il saldo tra le agenzie che dichiarano un aumento di transazioni intermediate, rispetto all’anno precedente, e quelle che invece ne riscontrano una riduzione è rimasto negativo, peggiorando leggermente a -23,7 punti percentuali da -22,0.
Tuttavia, questo saldo ha mostrato un miglioramento rispetto al trimestre precedente.
Inoltre, l’82,1% degli operatori ha intermediato esclusivamente abitazioni preesistenti, una quota stabile dal secondo trimestre del 2023.
Deboli condizioni dell’offerta e della domanda:
Le condizioni dell’offerta e della domanda restano deboli.
Sebbene in diminuzione, le percentuali di agenti che riscontrano una riduzione degli incarichi da evadere rimangono elevate (37,6%, rispetto al 40,6% nella scorsa indagine).
Anche la quota di nuovi incarichi a vendere resta alta, attestandosi al 42,2%, rispetto al 42,8% precedente.
Il saldo tra i giudizi di aumento e di calo del numero dei potenziali acquirenti è peggiorato rispetto al trimestre precedente, scendendo a -23,9 punti percentuali rispetto a -19,3.
Questo peggioramento è particolarmente evidente nel Nord, sebbene il saldo mostri un netto miglioramento rispetto a un anno fa, quando era pari a -37,1.
Invariabilità nelle difficoltà di ottenere un mutuo:
Le difficoltà di ottenere un mutuo si sono stabilizzate, dopo un graduale miglioramento nei trimestri precedenti.
La quota degli operatori che segnalano la difficoltà nell’ottenere un mutuo da parte degli acquirenti è rimasta stabile al 23,5%, dopo essere diminuita significativamente nei tre trimestri precedenti.
Percentuale di acquisti finanziati da mutuo:
La quota di acquisti finanziati tramite mutuo è leggermente diminuita, scendendo al 61,5% rispetto alla rilevazione precedente.
Tuttavia, il rapporto medio tra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile resta sostanzialmente stabile, attestandosi al 77,1%.
Locazione | dinamica dell’andamento dei canoni:
La dinamica dei canoni di locazione rimane vivace, sebbene in lieve rallentamento.
La percentuale di agenti che hanno osservato una crescita dei canoni, rispetto al trimestre precedente, è scesa al 48,8%, rispetto al 53,1% della rilevazione precedente.
Ma resta su livelli molto elevati.
Il 37,1% delle agenzie prevede ulteriori aumenti nel trimestre in corso, mantenendo le aspettative simili a quelle del trimestre scorso e dello stesso periodo dell’anno precedente.
Lo sconto medio sui canoni richiesti resta modesto, al 2,4%.
La percentuale di operatori che segnala un calo degli incarichi a locare è al 41,8%, mentre l’8,2% riporta un aumento, riducendo il saldo negativo a 33,6 punti percentuali.
Il 40,3% degli operatori (rispetto al 41,2% della scorsa rilevazione) attribuisce l’aumento dei canoni principalmente alla ridotta offerta, dovuta alla preferenza dei proprietari per affitti brevi, soprattutto nelle regioni centrali.
D’altra parte, il 26,0% delle agenzie (da 21,8%) indica che la maggiore domanda è sostenuta dalle difficoltà di alcune categorie di compratori ad acquistare immobili, in particolare nelle aree urbane del Nord.
Meno pessimismo sulle prospettive del mercato immobiliare:
Gli agenti immobiliari mostrano un leggero miglioramento del sentiment riguardo l’andamento prospettico del mercato.
Le aspettative per il trimestre in corso, in un orizzonte biennale – sia per il mercato di riferimento che a livello nazionale – sono diventate meno negative rispetto allo stesso periodo del 2023.
Tuttavia, le attese per un calo dei prezzi si accentuano lievemente.
Il saldo relativo alle prospettive sui prezzi per il trimestre in corso è sceso a -17,8 punti percentuali, principalmente a causa della diminuzione della percentuale di operatori che si aspettano un rialzo delle quotazioni (passata al 7,8%, dal 10,5% precedente).
Fonte: BANCA D’ITALIA | Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – 2° trimestre 2024 – 8 agosto 2024