SUPERBONUS 110%: il provvedimento potrebbe diventare strutturale

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Superbonus, la misura diventerà strutturale: l’annuncio del Ministro del MISE, Stefano Patuanelli, apre le porte all’ecobonus e sismabonus al 110%, come misura permanente tra le agevolazioni fiscali per la casa.

Ma cosa cambia dal punto di vista pratico?
Quando una misura diventa strutturale significa, appunto, che entra a far parte dei provvedimenti messe a disposizione per il contribuente in modo permanente.
Nei giorni scorsi si parlava di una possibile proroga del superbonus fino al 2023, ma a quanto pare il Governo ha in mente un piano più lungo per il superbonus.

La misura infatti, oltre a essere estremamente conveniente per i contribuenti che vogliono migliorare la classe energetica della propria abitazione (o ridurne il rischio sismico), dà un’enorme spinta al settore edile, con la possibilità di creare moltissimi posti di lavoro in un momento di crisi economica.

Il ministro Patuanelli ha dichiarato che il superbonus 110% diventerà una misura strutturale.
Dopo l’ipotesi di una proroga fino al 2023 anticipata dal viceministro all’Economia Antonio Misiani, sembra che si sia trovata la quadra per far entrare l’agevolazione tra i benefici in pianta stabile.

Queste le dichiarazioni del Ministro Stefano Patuanelli, intervenuto martedì 29 Settembre 2020 all’Assemblea pubblica di Confindustria, che si è svolta a Roma all’Auditorium Parco della Musica:

Uno strumento che sono felice di aver contribuito a creare e che proporrò di prolungare oltre la sua attuale data di scadenza prevista a fine 2021, confermando la cedibilità dei crediti e scrivendo finalmente un testo organico, così da entrare stabilmente nel nostro ordinamento. E’ una di quelle certezze di cui gli imprenditori hanno bisogno.

Questo sarà propedeutico a raggiungere pienamente tre obiettivi:
• il rilancio produttivo di un settore e di una filiera centrale del nostro Paese, che nel corso degli anni ha pagato tutte le crisi economiche a caro prezzo e che coinvolge a cascata molti altri settori industriali collegati all’edilizia in modo indissolubile;
• il secondo aspetto cruciale è costituito dalle riqualificazioni energetiche e antisismiche del nostro patrimonio residenziale privato, dando al contempo garanzia ai cittadini di poter accedere a quegli interventi senza esborso di denaro. Questo ne fa anche una misura sociale, che garantisce a tutti, a prescindere dalle fasce di reddito, di poter vivere in case efficienti e sicure;
• terzo elemento fondamentale è quello del risparmio energetico dove il settore dell’edilizia partecipa in modo massiccio al raggiungimento di questi obiettivi di target di riduzione delle emissioni di CO2.

In ogni caso, che sia con una proroga fino al 2023 o un accorpamento permanente dell’ecobonus e sismabonus 110% tra le agevolazioni per la casa già attualmente previste, un prolungamento dei termini è più che necessario.

Secondo la normativa del decreto Rilancio, infatti, il superbonus è valido per i lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico, tra il 1° luglio 2020 e il 31 gennaio 2021.

Il tempo concesso ai soggetti beneficiari del superbonus non è moltissimo, solo 18 mesi per raccogliere tutti i documenti necessari e fare i lavori (senza considerare le tempistiche di pubblicazione dei decreti attuativi sui requisiti tecnici degli interventi, le asseverazioni e il provvedimento su sconto in fattura e cessione del credito dell’Agenzia delle Entrate).

La notizia della trasformazione del superbonus da misura di emergenza ad agevolazione permanente è quindi senza dubbio una buona notizia per tutte le parti coinvolte, che potranno programmare i lavori con maggiore calma e soprattutto senza la preoccupazione di non terminarli entro la scadenza prevista.


Superbonus 110% diventerà strutturale col Recovery Fund:
La versione permanente del superbonus verrà finanziata utilizzando una parte delle risorse del Recovery Fund.
I primi fondi, secondo Patuanelli, potrebbero arrivare già entro il 2020:

“entro la primavera del 2021 potremo avere il dieci per cento dei progetti finanziati. Il resto nella seconda parte dell’anno o nel 2022.”

Il Mise ha individuato tre filoni in cui investire le risorse:
– transazione digitale e ambientale;
– rafforzamento del sistema produttivo.

Il piano del ministro Patuanelli è di:

“sostenere chi vuol fare investimenti e riportare produzioni delocalizzate, il cosiddetto reshoring. Dall’altra consentire un miglior accesso al credito aiutando la ricapitalizzazione delle imprese.”


Fonte: mise.gov.it – money.it | 29 Settembre 2020