
Una recente decisione della Corte di Cassazione (sentenza n. 7634/2025), ha fatto chiarezza su un aspetto rilevante per chi decida di trascrivere il contratto preliminare di acquisto di un immobile.
Ovvero la sua efficacia, soprattutto quando i tempi si allungano.
Come noto, la trascrizione è uno strumento fondamentale con cui il promissario acquirente cerca di proteggersi da eventuali eventi sfavorevoli, che potrebbero verificarsi sull’immobile nel periodo tra la firma del preliminare e la stipula del rogito.
Quali ad esempio l’iscrizione di ipoteche, la trascrizione di pignoramenti, sequestri, o la vendita del medesimo bene ad un altro soggetto.