Agevolazioni “prima casa”: anche per l’acquisto di due appartamenti contigui?

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Se acquisto due appartamenti contigui, posso beneficiare delle agevolazioni “prima casa”?

Nel caso di acquisto di unità immobiliari contigue, l’agevolazione spetta se l’abitazione risultante presenta – dopo la fusione degli immobili – le caratteristiche catastali indicate dalla normativa di favore e in presenza di tutte le altre condizioni previste.

È possibile usufruire dell’agevolazione sia nel caso di acquisto contemporaneo delle unità immobiliari contigue, sia nel caso in cui venga acquistata un’unità immobiliare confinante alla casa già posseduta, allo scopo di creare un’unica unità abitativa.

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Agevolazioni “prima casa”: spettano anche se si è titolari della nuda proprietà di un immobile nello stesso Comune?

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Posso usufruire delle imposte agevolate sull’acquisto di una casa che si trova nello stesso Comune in cui già possiedo la nuda proprietà di un’altra abitazione?

Sì.
Infatti, al ricorrere di tutte le altre condizioni previste dalla legge, l’agevolazione “prima casa” spetta anche nel caso in cui l’acquirente sia titolare della sola nuda proprietà su un’abitazione situata nello stesso Comune in cui si trova l’immobile che si intende acquistare con i benefici.

Il nudo proprietario, infatti, non ha il possesso dell’immobile, che fa capo all’usufruttuario.
L’agevolazione spetta purché la nuda proprietà non sia stata acquistata usufruendo delle agevolazioni “prima casa”.

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Regola del prezzo-valore: sono possibili accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate?

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Ho acquistato casa, richiedendo l’applicazione della regola del prezzo-valore. L’Agenzia delle entrate può accertare un valore dell’immobile diverso da quello indicato nell’atto?

La regola del prezzo-valore prevede la tassazione del trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, indipendentemente dal corrispettivo effettivamente pattuito e indicato nell’atto.

La sua applicazione limita il potere di accertamento dell’Agenzia delle entrate, che – se il corrispettivo e il valore catastale sono correttamente indicati – non può contestare un maggior valore ai fini dell’imposta di registro.

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Spese di ristrutturazione: qual è il limite di detraibilità per interventi sulla stessa unità immobiliare?

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Ho eseguito lavori di ristrutturazione iniziati nel 2022 e terminati nel 2023 con Cila al Comune di inizio e fine lavori, utilizzando 96.000 euro ripartiti tra i due anni e nel 2023. Ho effettuato, inoltre, altri lavori di manutenzione straordinaria per l’importo di 12.000 euro. Posso usufruire della detrazione del 50% anche per questi interventi, trattandosi di altro lavoro rispetto alla Cila con la quale ho raggiunto 96.000 euro in due anni?

La risposta è affermativa, a condizione che i nuovi interventi possano essere considerati “autonomamente detraibili”.

L’Agenzia delle entrate, infatti, ha precisato nei suoi documenti di prassi (tra questi, la circolare 17/2015, risposta 3.2) che quando gli interventi realizzati in ciascun anno sono una prosecuzione di lavori iniziati negli anni precedenti sulla stessa unità immobiliare, per determinare il limite massimo delle spese ammesse in detrazione bisogna tener conto anche delle spese sostenute negli anni passati.

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Normative fiscali: agevolazioni prima casa

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Sono proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa ed acquisirò per successione la proprietà di altro immobile che si trova in un altro Comune, dove vorrei trasferire la residenza. Posso richiedere in sede di successione le stesse agevolazioni?

Dal 2016 i benefici fiscali relativi all’acquisto della “prima casa” sono stati estesi anche a chi sia già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa, a patto che la casa già posseduta sia venduta entro un anno dall’acquisto (anche se per successione o donazione) del nuovo immobile.

Nel rispetto di tale ultima condizione, quindi, la risposta al quesito è positiva.

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Superbonus: contributo spese 2024 per famiglie a basso reddito

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Nel 2024 sarà possibile, per le famiglie a basso reddito, chiedere il contributo a fondo perduto per le spese che danno diritto al Superbonus?

Sì, tale possibilità è stata prevista dal decreto legge n. 212/2023 (art. 1, comma 2), che conferma per il 2024 il contributo a favore di contribuenti con un reddito di riferimento, calcolato in base al quoziente familiare, non superiore a 15.000 euro.

I criteri e le modalità di erogazione del contributo saranno determinati da un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze di prossima emanazione.

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