SMART BUILDING: leva per il residenziale del futuro

Smart buiding

Durante il 30° Forum di Santa Margherita, Scenari Immobiliari in collaborazione con Titiro Digital (Azienda dedita all’innovazione tecnologica), ha presentato la ricerca “Tecnologia: leva per il residenziale del futuro“.
I risultati di questa ricerca delineano prospettive interessanti per il real estate, che sembra aver individuato nei smart buildings un promettente mercato.

Infatti, alla luce della ricerca, il plusvalore generato sul patrimonio da una complessiva riqualificazione si attesta in una forbice compresa tra il +6,5% e il +17,5% del prezzo degli immobili di buona qualità.
Incremento che vede un contributo per oltre il 20% proprio dall’applicazione e gestione della tecnologia.

I numeri della riqualificazione immobiliare:
Il mercato potenziale delle ristrutturazioni immobiliari inerenti a edifici in cattivo stato di conservazione ammonta, in Italia, a circa 450 miliardi di euro.
Valore che si traduce approssimativamente in 560 milioni di metri quadrati.

Se a questa cifra si aggiungono i dati riferibili alle abitazioni che necessitano di interventi molto più leggeri, ecco che si superano i 2.000 miliardi di metri quadrati, per un valore immobiliare di 2.500 miliardi di euro.

Soffermandosi sulle cifre riferibili a società con scopi immobiliari, lo studio stima le superfici coinvolto in circa 97 milioni di metri quadrati.
Ben il 73% necessita di leggeri interventi di edilizia con un valore approssimativo stimato di 100 miliardi di euro.

La tecnologia che genera valore immobiliare:
Spostando l’attenzione sugli aspetti commerciali, riferendosi ai dati delle principali città italiane, gli interventi di riqualificazione immobiliare (che comprendono manutenzione e ristrutturazione o implementazione tecnologica volta alla gestione delle unità abitative) possono incrementare il valore unitario di vendita da un 6,5% fino al 17,5%.

All’interno di questa quota di plusvalore, oltre un quinto è riconducibile all’implementazione tecnologica e gestionale, con un investimento che è diventato elemento qualificante, non solo per il possibile efficientamento delle componenti ma per la forza comunicativa e commerciale.

Prospettive per il mercato immobiliare italiano:
Analizzando il patrimonio immobiliare italiano, in particolare quello residenziale, emerge come più della metà degli edifici siano datati: infatti la realizzazione è antecedente al 1975.

In quasi 50 anni sono cambiati stili, dimensioni, vincoli, necessità, tecniche costruttive e materiali.
Soprattutto sono cambiati i cittadini di questo Paese e il loro modo di vivere e interpretare la casa.

All’interno di questa evoluzione, gioca oggi un ruolo fondamentale la tecnologia, intesa come strumento capace di semplificare i processi per tutti gli attori coinvolti e di creare economie di efficienza tanto più importanti quanto maggiore è l’interazione tra gli operatori e precoce l’attivazione delle sinergie.

Nel corso del 2021, gli investimenti in piattaforme di gestione hanno raggiunto gli 1,3 miliardi di euro.
Grazie al livello di maturità raggiunto dalla tecnologia, dallo sviluppo normativo e dalla riconferma degli incentivi fiscali, si stima un raddoppio degli impieghi che arriveranno a superare i 2,5 miliardi di euro nel 2025.

Questa tendenza è sostenuta dall’evoluzione culturale degli attori del settore che manifestano una sempre maggiore sensibilità al tema dell’efficientamento dei molteplici aspetti gestionali di natura immobiliare.
Ed è proprio grazie alla tecnologia che l’aggregazione e l’analisi di dati e informazioni, il monitoraggio di consumi e costi, finanche la gestione servizi, uniti ad un’attenzione nelle tecniche costruttive, questi nuovi smart buildings sono in grado di salvaguardare nel tempo gli aspetti edilizi, strutturali ed impiantistici.

Ma anche quelli economici, rappresentati dal valore aggiunto iniziale, dal controllo, verifica e contenimento delle spese e dal maggiore livello di resilienza rispetto agli andamenti del mercato.

L’efficientamento vale un +25% del valore immobiliare:
In questa visione globale che coinvolge le case, i condomini e i quartieri, l’incidenza è variabile dipendentemente da fattori immobiliari, gestionali e sociali.
Così, in un’ipotetica classifica dei principali capoluoghi d’Italia, sulla base del plusvalore ottenuto a seguito dei processi descritti, i primi dieci posti sono occupati da Messina, Aosta, Prato, Genova, Perugia, Reggio Emilia, Milano, Venezia, Napoli e Roma, con incrementi stimati dal 13,3% al 25,6%.

Il guadagno medio a Roma, dove un appartamento da ristrutturare vale più di 535.000 euro e uno riqualificato poco più di 670.000, si attesta poco al di sotto dei 90.000 euro.
Mentre a Perugia raggiunge i 28.000 euro, per un plusvalore del 15,5% circa.

L’azione combinata di interventi di riqualificazione, implementazione tecnologica e gestione condominiale consolida gli incrementi attesi che si dimostrano maggiormente sicuri se le azioni sono messe in atto in maniera strutturata e gestite complessivamente dai property manager.


Fonte: titirodigital.com – 20 settembre 2022