Europ Assistance (“EA”) ha recentemente annunciato i risultati internazionali della 1a edizione dell’indagine “Sustainable Living @Home”, con cui si è voluto sondare gli atteggiamenti e le abitudini ambientali degli europei.
Il sondaggio ha coinvolto 7.000 persone, provenienti da 7 paesi europei: Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Austria e Portogallo.
Tra i principali risultati, emerge che l’89% degli italiani si dichiara preoccupato per l’ambiente, contro il 78% della media europea.
Questa preoccupazione è probabilmente legata alla consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico, che è più diffusa nei paesi dell’Europa meridionale rispetto a quelli del Nord come la Germania (73%).
Gli italiani sono anche i più propensi a considerare importanti le “azioni ecologiche” in casa.
Sia quelle “essenziali” come la riduzione dei consumi energetici, la gestione dei rifiuti e la riparazione delle perdite e degli elettrodomestici quando possibile, che quelle “impattanti” come la ristrutturazione della casa e l’installazione di energie rinnovabili.
Gli spagnoli sono più propensi a mettere in atto azioni per ridurre la loro impronta ecologica in casa, soprattutto attraverso l’installazione di energie rinnovabili (29%, vs il 23% per il campione totale).
I francesi sono nella media, con il 78% che considera di ridurre la propria impronta in generale.
Tuttavia, più di ogni altro cittadino europeo, considerano importante la ristrutturazione della casa: oltre due terzi degli intervistati francesi, infatti, hanno dichiarato di aver iniziato a implementare un isolamento o una ristrutturazione delle loro case.
Sorprendentemente, i tedeschi e i belgi sembrano essere relativamente i meno coinvolti nelle azioni ecologiche per ridurre l’impronta delle loro case.
Solo il 65% dei belgi intervistati e il 72% dei tedeschi si sente preoccupato (contro il 78% per il campione totale).
La preoccupazione è sia per il pianeta che per la propria casa:
Il 68% degli europei si sente preoccupato per l’esposizione al rischio climatico della casa in cui vive (ad esempio grandine, inondazioni, siccità) e l’84% di questi ritiene che la protezione dal rischio climatico sia un fattore importante nella scelta di un’assicurazione sulla casa, ancor di più nell’Europa meridionale.
La maggior parte degli europei predilige comportamenti ecologici facili da attuare | riciclare i rifiuti (88%), ridurre il consumo di energia (85%):
Gli europei tendono a concentrarsi su ciò che possono fare.
Molti di loro dichiarano di aver già intrapreso azioni, tra cui quelle più comunemente implementate:
- riciclare i rifiuti (88%);
- ridurre i consumi energetici (85%);
- ridurre gli sprechi (85%);
- riparare gli elettrodomestici, quando possibile (78%);
- riparare le perdite (72%).
Gli europei abbracciano la sostenibilità: il 75% degli intervistati preferisce riparare un elettrodomestico, piuttosto che acquistarne uno nuovo.
Coerentemente, il loro servizio preferito – tra tutti quelli elencati nell’indagine – è infatti quello di accedere a un “servizio di riparazione di emergenza per elettrodomestici che riparerà tutti i loro elettrodomestici in caso di guasto e fornirà un artigiano qualificato”.
Il denaro conta: gli europei prediligono le azioni che portano risparmi finanziari e tendono a implementare meno le soluzioni “ad alto costo e impatto”:
Salvare il pianeta non è l’unico motore dei comportamenti ecologici.
Infatti, il risparmio economico è la motivazione primaria per l’azione (57% della popolazione europea intervistata), prima della salvezza del pianeta (46%).
Mantenere il valore della propria casa è un altro fattore scatenante (30%), in particolare in Germania, Francia e Austria.
Tuttavia, solo una minoranza ha chiesto una diagnosi energetica della propria casa (36%).
Infine, i tassi di implementazione diminuiscono drasticamente per le azioni più costose come l’isolamento delle abitazioni (53%) o l’installazione di energie rinnovabili (40%), in parte a causa della mancanza di conoscenza delle soluzioni e dei sussidi esistenti.
Ad esempio, sebbene l’82% degli europei consideri importante isolare le proprie abitazioni (pareti, porte e tetti), c’è una notevole differenza tra gli intervistati più “verdi” che valutano questo aspetto al 99% come importante ed il resto della popolazione intervistata che valuta l’importanza dell’isolamento solo al 62% (soprattutto tra le persone con minori possibilità economiche).
Di conseguenza, solo il 17% degli europei prevede di isolare la propria casa (pareti, pavimento, tetto).
Gli europei si aspettano un maggiore sostegno da parte delle istituzioni private e pubbliche, nell’adozione di comportamenti più ecologici:
Lo studio mostra che il 54% degli intervistati afferma di non sentirsi supportato dalle istituzioni pubbliche e il 61% non si sente supportato dagli assicuratori nell’affrontare le questioni legate al cambiamento climatico.
Questa percezione di mancanza di sostegno potrebbe essere dovuta al fatto che gli europei sentono un divario tra la necessità di ridurre le emissioni di CO2 (e le relative normative) e la loro capacità di farlo (senza sostegno).
Sebbene l’88% degli europei ritenga che gli obblighi e le norme ecologiche siano utili, il 34% ritiene che non sia realizzabile senza assistenza finanziaria.
In Germania e in Belgio, sono sempre meno le persone che considerano le regolamentazioni utili e fattibili.
I paesi del Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Francia) sono i più impegnati a rispettare le normative che ritengono utili, realistiche e talvolta urgenti.
Inoltre, gli europei dichiarano di non conoscere le soluzioni e le sovvenzioni esistenti.
Avere una migliore conoscenza del sostegno finanziario da parte del governo potrebbe aiutare a guidare un cambiamento più grande, in particolare per aumentare l’attuazione di azioni “ad alto costo e ad alto impatto”.
Lo studio rivela che gli europei sono spesso alla ricerca di consigli su come ottenere sovvenzioni.
Quando si propone di valutare l’attrattiva di un elenco di 5 servizi, il ricevere “Consigli su come ottenere sovvenzioni” è stato classificato 1° in Italia, Belgio, Francia, Portogallo e Spagna e 2° in generale in Europa (subito dopo “Riparazione di elettrodomestici”).
Fonte: europ-assistance.com – 14 novembre 2023