BCE: l’aumento dei costi abitativi e dei mutui frenano il mercato e gli investimenti nell’area euro

Immagine rappresentativa dell'analisi da parte della BCE dell’aumento dei costi abitativi e dei mutui, che frenano il mercato e gli investimenti nell’area euro

Nella riunione dell’11 aprile 2024 il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
Il precedente aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione sta però mettendo a dura prova le famiglie nell’area dell’euro, aumentando i costi abitativi soprattutto per mutuatari e affittuari.

Negli ultimi trimestri, infatti, le famiglie nell’area dell’euro hanno affrontato un significativo aumento dei costi abitativi, compresi quelli legati ai mutui, secondo il recente Bollettino economico della Banca Centrale Europea.

Questo aumento è stato influenzato dall’impennata dei prezzi dell’energia e dall’inasprimento della politica monetaria., con un aumento significativo sui bilanci familiari, variando tra proprietari, affittuari e debitori ipotecari.

La dispersione dei costi tra i debitori ipotecari suggerisce, inoltre, effetti diversi a seconda del tipo di mutuo.
L’eterogeneità dei costi abitativi tra i paesi dell’eurozona è evidente, soprattutto per quanto riguarda l’incidenza dei mutui a tasso variabile.

Nonostante l’aumento dei costi, il reddito delle famiglie ha compensato in larga misura, mantenendo stabile il rapporto con i costi abitativi.
Tuttavia, le famiglie a basso reddito sono risultate essere particolarmente vulnerabili, con un numero crescente che prevede ritardi nei pagamenti di affitti, mutui e utenze domestiche.


Investimenti nell’edilizia residenziale e costo d’uso delle abitazioni nell’area dell’euro:
Gli investimenti nell’edilizia residenziale nell’area dell’euro hanno registrato un calo del -4%, tra il primo trimestre del 2022 e il quarto trimestre del 2023.
Questo declino è stato notevole in Germania e Francia, mentre Spagna e Italia hanno visto modesti aumenti.

La diminuzione degli investimenti è stata preceduta da un aumento dei costi di costruzione durante la pandemia e dall’incremento dei tassi di interesse a lungo termine.
Questi fattori hanno contribuito a un aumento del “costo d’uso delle abitazioni”, rendendo incerta la prospettiva degli investimenti futuri nel settore residenziale.


Costo d’uso delle abitazioni: freno agli investimenti edilizi nell’eurozona?
L’analisi del costo d’uso delle abitazioni rivela il peso determinante nei investimenti nel settore edilizio residenziale dell’area dell’euro.
Questo costo, misurato come il capitale investito in un’abitazione rispetto al consumo di altri beni, comprende diversi fattori come interessi sui mutui, mancati guadagni e imposte.

Nel recente periodo, l’aumento dei tassi di interesse ha contribuito a un aumento significativo del costo d’uso, con variazioni evidenti nei diversi paesi dell’area.
Nonostante una contrazione degli investimenti nel breve termine, il costo d’uso delle abitazioni continua chiaramente a influenzare le decisioni di investimento nel settore, con possibili implicazioni future sull’andamento del mercato residenziale.

In sintesi, l’analisi ha rilevato un aumento significativo del costo d’uso negli ultimi due anni, principalmente a causa dell’aumento del costo del servizio del debito e variazioni del costo d’uso dal 1999, con un minimo nel 2008 e un picco nel 2012.

Il recente rialzo, dovuto al costo del servizio del debito più elevato, ha avuto un impatto maggiore in Germania, Francia, Italia e Spagna.
Con l’eccezione dell’Italia che ha evidenziato investimenti significativamente superiori al modello, in conseguenza del Superbonus.


Fonte: BCE – 25 aprile 2024