Ristrutturazione: il familiare convivente può detrarre le spese, se l’immobile non è l’abitazione principale?

Ristrutturazione: il familiare convivente può detrarre le spese, se l’immobile non è l’abitazione principale?
È possibile per il compagno convivente fruire della detrazione delle spese di ristrutturazione sull’immobile che non costituisce l’abitazione principale della coppia?

Sì, il partner convivente di fatto può beneficiare della detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia, anche se l’immobile non è di sua proprietà.
Questa importante apertura è stata ufficializzata dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 64/E del 2016, che ha allineato la normativa fiscale all’evoluzione sociale e giuridica delle unioni di fatto.

Il diritto alla detrazione, infatti, non richiede un contratto di matrimonio o un’unione civile, perché l’elemento chiave è la stabile convivenza, che conferisce al partner “non proprietario” un titolo di detenzione dell’immobile.

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ISTAT: aumento congiunturale (+0,3%) e tendenziale (+6,0%) della produzione nelle costruzioni, a febbraio 2025

ISTAT: aumento congiunturale (+0,3%) e tendenziale (+6,0%) della produzione nelle costruzioni, a febbraio 2025

A febbraio 2025, l’ISTAT stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni cresca del +0,3% rispetto al mese precedente.
Nella media del trimestre dicembre 2024 – febbraio 2025, inoltre, la produzione nelle costruzioni è cresciuta del +2,6% nel confronto con il trimestre precedente.

Su base tendenziale, invece, l’indice corretto per gli effetti di calendario ha registrato una aumento del +6,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2024), mentre l’indice grezzo è cresciuto del +1,4%.

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Ristrutturazione edilizia: posso usufruire delle detrazioni residue, dopo la vendita dell’immobile?

Ristrutturazione edilizia: posso usufruire delle detrazioni residue, dopo la vendita dell’immobile?
Devo vendere un appartamento sul quale ho effettuato lavori di ristrutturazione e non ho ancora utilizzato tutte le detrazioni ad esso correlate.
È possibile, in sede di rogito, conservare la possibilità di fruire delle detrazioni residue dopo la cessione?

L’articolo 16-bis del Tuir, al comma 8, stabilisce che, in linea generale, la parte di detrazione non ancora fruita viene trasferita automaticamente all’acquirente dell’immobile.
Questo passaggio, avviene per i rimanenti anni d’imposta previsti.

Tuttavia, la normativa prevede che le parti possano accordarsi diversamente, in modo che le quote residue rimangano in capo al venditore.

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Detrazioni fiscali: posso usufruirne, per la ristrutturazione di un’abitazione concessa in comodato?

Immagine che mostra alcuni punti interrogativi, per il quesito relativo al poter usufruire di Detrazioni fiscali per la ristrutturazione di un’abitazione concessa in comodato

Mia moglie è proprietaria di un’abitazione che ha concesso in comodato gratuito alla sorella e, a breve, vorremmo effettuare su tale immobile dei lavori per i quali è prevista la detrazione per ristrutturazioni edilizie.
Essendo fiscalmente a mio carico, posso portare io in detrazione le spese che sosterrò, in qualità di coniuge convivente?

La risposta è negativa.
Al verificarsi di determinate condizioni, infatti, la normativa in materia di detrazione per il recupero del patrimonio edilizio riconosce, anche ai familiari conviventi del proprietario dell’immobile oggetto degli interventi, la possibilità di usufruire della detrazione indicata dall’articolo 16-bis del Tuir (pari, attualmente, al 50% delle spese sostenute).
Per familiari si intendono il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.

Per usufruire della detrazione sono richiesti, al momento del sostenimento della spesa, lo status di convivenza e la disponibilità dell’abitazione su cui si effettuano gli interventi.

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Ricerca CNA-Nomisma: 97 miliardi di investimenti in meno, con i tagli ai bonus casa

Immagine relativa alla Ricerca CNA-Nomisma,  sull'effetto degli eventuali tagli ai bonus casa

Le famiglie italiane mostrano un crescente interesse per gli interventi mirati alla riqualificazione e all’efficientamento energetico delle proprie abitazioni, ma la loro propensione dipende fortemente dalla consistenza e stabilità degli incentivi disponibili.

La conseguente riduzione coinvolgerebbe 3,5 milioni di famiglie e comporterebbe effetti negativi sul piano ambientale, oltre ad una consistente perdita economica. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da CNA e Nomisma, presentata in un documento di analisi e proposte sul sistema dei bonus casa.

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Legge Salva Casa: le prime indicazioni interpretative e applicative, da parte del Comune di Roma

Immagine relativa alle prime indicazioni interpretative e applicative, da parte del Comune di Roma sul Decreto Salva Casa

Con l’entrata in vigore del D.L. 29 maggio 2024 n. 69 e della successiva Legge di conversione 24 luglio 2024, n. 105, il Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/01) ha subito importanti modifiche per facilitare la regolarizzazione, la commerciabilità e la trasformabilità del patrimonio edilizio esistente.

In attesa di ulteriori chiarimenti dal legislatore e della Regione Lazio, il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune di Roma ha fornito le prime indicazioni per l’applicazione delle nuove disposizioni del Decreto Salva Casa, con particolare attenzione a temi come i mutamenti di destinazione d’uso, le oblazioni e l’agibilità.

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