Mercato immobiliare residenziale: l’aumento dei tassi rallenterà gli acquisti (-12,4% nel 2023, -8% nel 2024, -1,4% nel 2025)

Immagine relativa all'andamento previsto per il mercato immobiliare

Il rallentamento della domanda immobiliare legato al rialzo del costo di finanziamento e alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie italiane, avrà ripercussioni negative sul numero di compravendite residenziali nel prossimo biennio.

Di conseguenza, anche i prezzi di vendita potrebbero subire un’attenuazione della crescita osservata nel periodo post-pandemico, secondo la nota mensile pubblicata dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.

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Mercato immobiliare: un minore potere di acquisto ed il rialzo dei tassi sui mutui, indurranno ad un maggiore ricorso alla locazione

immagine dell'andamento e previsioni 2023 per il Mercato immobiliare

Nel rilevare come il mercato immobiliare italiano, nella prima parte dell’anno 2023, abbia confermato i segnali di rallentamento, il report mensile di INTESA SANPAOLO fa il punto sulla situazione attuale e sui possibili sviluppi futuri.

Lo scenario macroeconomico in peggioramento, ha di fatto reso più difficile l’accesso al mercato della proprietà da parte delle famiglie italiane, che hanno visto un’erosione del loro potere di acquisto.

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Mercato immobiliare: aspettative di contrazione del numero di compravendite e rallentamento dei prezzi

Previsioni  sul Mercato immobiliare

La curva del ciclo immobiliare nel 2021, dopo l’inversione di tendenza del periodo pandemico, ha mostrato un deciso balzo in avanti sostenuta dalla rilevante crescita delle compravendite e dalla risalita dei prezzi, proseguita nel 2022.

Il deciso rallentamento che invece sembrerebbe prospettarsi per il 2023 per il mercato immobiliare italiano, potrebbe corrispondere ad una chiusura della fase di crescita post-pandemica e all’avvio di una nuova fase di arretramento.
Complice l’impennata dell’indice generale dei prezzi che ha indebolito la capacità di spesa e di investimento di famiglie e imprese e una politica monetaria fortemente restrittiva, finalizzata a smorzare la fiammata inflattiva.

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Mercato immobiliare 2023: bene le locazioni, meno le compravendite

Previsioni del Mercato immobiliare 2023

Le tendenze previsionali sul mercato residenziale italiano per il 2023 sono improntate all’ottimismo per il segmento della locazione, dove sono attesi canoni e numero di contratti in crescita.
Le compravendite invece sono previste in ribasso, mentre dovrebbero rimanere stazionari i prezzi medi di transazione.

Dopo un biennio post-pandemico 2021-2022 di ritrovato ottimismo, il mercato immobiliare deve fare i conti con uno scenario di allentamento della crescita economica, unito alla severità delle misure restrittive di politica monetaria messe in campo dalla BCE.

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Prospettive del mercato immobiliare italiano nel 2023: cosa aspettarsi?

MERCATO IMMOBILIARE

Il mercato immobiliare italiano si prepara ad affrontare il 2023 con un mix di sfide e opportunità.
Nonostante l’aumento dell’inflazione e la minore fiducia dei consumatori, la domanda abitativa rimane sostenuta.

Nel 2022, a partire dal 2° semestre 2022, la tendenza rialzista è stata decisamente meno intensa e tutt’altro che generalizzata.
Ed il mercato residenziale ha superato di gran lunga le dimensioni raggiunte nel periodo pre-pandemico.

Anche i comparti uffici e negozi, seppur di dimensioni inferiori, hanno registrato significativi aumenti.

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MERCATO IMMOBILIARE: alcune nuvole all’orizzonte, causa l’aumento del tasso di interesse dei mutui e la spirale inflattiva

NOMISMA-Intenzioni-di-acquisto-di-abitazioni-ed-evoluzione-domanda-mutui-2022

Nella nota mensile pubblicata da Intesa Sanpaolo, si evidenzia come il clima di fiducia di famiglie e imprese si stia deteriorando e gli indicatori congiunturali segnalino il peggioramento dell’attuale fase ciclica.
Conducendo ad un impoverimento della capacità di spesa.

Le evidenze numeriche però non mostrano ancora ciò che sembra prospettarsi per il mercato immobiliare italiano nel breve periodo, vale a dire la chiusura della fase di crescita post-pandemica e l’avvio di una nuova fase di arretramento conseguente all’impennata dell’inflazione.
Quest’ultima insieme al rialzo del costo d’indebitamento, indebolisce infatti la capacità di spesa e d’investimento di famiglie e imprese.

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