BCE: aumento al 2,8% del tasso sui nuovi mutui, a novembre 2022

BCE nuovi mutui di novembre 2022 al 2,88%

A novembre 2022, l’indicatore dei nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni nell’eurozona è aumentato di 21 punti base, al 2,88%.

La Banca Centrale Europea precisa, inoltre, che il tasso di interesse sui mutui per l’acquisto di abitazioni a tasso variabile – con periodo iniziale di fissazione del tasso fino a un anno – è aumentato di 28 punti base al 2,93%.

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BCE: nuovo aumento dei tassi di interesse

Trend dei mutui

Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, saranno innalzati rispettivamente al 2,00%, al 2,25% e all’1,50%, con effetto dal 2 novembre 2022.

Aumentando sensibilmente i tassi di riferimento per la terza volta consecutiva, ha compiuto progressi considerevoli nell’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria.

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BCE: stretta sul credito alle famiglie ed imprese, nel terzo trimestre 2022

BCE Prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni

Nel terzo trimestre del 2022 i criteri di offerta sui prestiti hanno registrato un irrigidimento, riconducibile in particolare a una maggiore percezione del rischio e una minore tolleranza verso di esso.
Anche i termini e le condizioni sono stati inaspriti, soprattutto tramite una riduzione dell’ammontare dei prestiti e un incremento degli oneri addizionali e di altre clausole.

I criteri di concessione del credito alle famiglie sono diventati lievemente più stringenti.
I termini e le condizioni sono stati inaspriti, in modo più pronunciato per il credito al consumo, riflettendo l’aumento dei tassi di interesse di mercato.

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BCE: le previsioni economiche e le possibili ripercussioni dell’aumento del tasso dei mutui sui prezzi delle abitazioni

BCE-EUROSTAT-Investimenti-nell'edilizia-residenziale-prezzi-delle-abitazioni-e-tassi-di-interesse-sui-mutui-202

L’8 settembre 2022, il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
Questo rilevante incremento anticipa la transizione dal livello attualmente molto accomodante dei tassi di interesse di riferimento a livelli che assicureranno un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% del Consiglio direttivo nel medio termine.

In base alla sua valutazione aggiornata, il Consiglio direttivo si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d’inflazione.

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BCE: condizioni creditizie più rigide per i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni

Mutui a giugno 2020

Gli standard di credito delle banche dell’Eurozona – ovvero le linee guida interne o i criteri di approvazione, per i prestiti e le linee di credito alle imprese – si sono ulteriormente inaspriti nel secondo trimestre del 2022.

Per quanto riguarda i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, le banche dell’area euro hanno segnalato un forte inasprimento netto degli standard di credito, mentre gli standard di credito per il credito al consumo e altri prestiti alle famiglie si sono moderatamente inaspriti.

È quanto emerge dal Rapporto sulle condizioni finanziarie dell’Eurosistema, pubblicato dalla Banca centrale europea (BCE).

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EUROSTAT: notevole incremento del risparmio delle famiglie, durante la pandemia di COVID-19

EUROSTAT-Dinamica-del-tasso-di-risparmio-famiglie

Il tasso di risparmio delle famiglie nell’area euro è quasi raddoppiato durante la pandemia, raggiungendo il 25% del reddito nel secondo trimestre 2020, dopo essersi collocato a circa il 12-13% prima del 2020.
Questo tasso è basato sulla media dell’area dell’euro e può variare notevolmente da un paese all’altro.

L’aumento del risparmio non è un fenomeno atipico durante una crisi, ma l’entità di questo incremento è insolita ed è ascrivibile all’accumulo di fondi dovuto alle restrizioni imposte sulle attività di spesa (il cosiddetto risparmio forzato).

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