L’indice di Affordability: le analisi ABI-Agenzia delle Entrate nel Rapporto 2015

Con “Affordability” si intende la possibilità di accesso delle famiglie italiane all’acquisto di un’abitazione.
L’indice, elaborato dall’Ufficio studi ABI secondo consolidate prassi metodologiche, sintetizza l’analisi dei vari fattori (reddito disponibile, prezzi delle case, andamento, tassi di interesse sui mutui) che influenzano la possibilità per le famiglie di comprare casa indebitandosi e ne descrive l’andamento.
Nel 2014 l’indice continua nel suo trend positivo, registrando un significativo miglioramento che in media di anno lo riporta in linea con i valori massimi dell’intero periodo di osservazione.
Secondo le proiezioni mensili, a marzo del 2015 – con il valore del 10,3% – avrebbe stabilito il nuovo massimo storico.

In quest’ultimo anno la dinamica positiva è principalmente dovuta ad una forte riduzione del costo dei mutui, mentre continua ad essere positivo anche il contributo dovuto al miglioramento del prezzo relativo delle case rispetto al reddito disponibile.
In miglioramento anche gli aspetti distributivi: nel secondo semestre del 2014, la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo per l’acquisto di una casa è pari al 60%, valore superiore di 7 punti percentuali al dato di un anno prima.
Il miglioramento delle condizioni di accesso all’acquisto di una abitazione è risultato piuttosto omogeneo a livello territoriale: la condizione di accessibilità è presente in quasi tutte le regioni ed inoltre sono 8 quelle in cui nel 2014 l’indice ha registrato un massimo storico.
Le positività registrate per l’indice di accessibilità trovano riscontro anche nella ripresa del mercato dei mutui: nei primi tre mesi del 2015 le nuove erogazioni hanno registrato un incremento superiore al 50% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Estratto dalla pubblicazione “ABI News” di Giugno 2015