Mutui: si assottiglia la differenza tra tasso fisso e variabile

Cambiamenti in vista sul mercato dei mutui, con il tasso fisso che sta scendendo a un ritmo più veloce di quello variabile, rendendolo più appetibile agli occhi di chi chiede un mutuo per l’acquisto di una casa.
Tutto parte dalla Brexit, ossia dal referendum del 23 giugno scorso con il quale i britannici hanno deciso di voler uscire dall’Unione Europea.

Nei giorni scorsi l’Eurirs a 20 anni è stato fissato allo 0,73%, contro l’1,41% di febbraio. I nuovi mutui a tasso fisso costano oggi, quindi, molto meno che qualche mese fa.

Se – per esempio – un Architetto quarantenne che guadagna 3.000 Euro circa al mese, volesse chiedere 200.000 Euro di mutuo a tasso fisso per l’acquisto di una prima casa del valore di 300.000 Euro, troverebbe ad oggi l’offerta migliore con una rata mensile per 20 anni di 992,93 Euro, considerando un tasso fisso all’1,8% e un TAEG pari a 1,96% (Istruttoria: 600 euro – Perizia: 320 euro).

Usando gli stessi parametri della simulazione con il tasso fisso, si avrebbe una rata a regime pari a 924,26 Euro mensili, tasso variabile all’1,05% e TAEG pari a 1,06% (spese di istruttoria di 600 euro e di nessuna spesa di perizia).

Si capisce meglio perché il tasso fisso si sta riducendo a una velocità superiore a quello del variabile, riducendo il vantaggio competitivo di quest’ultimo.

La vittoria del Leave – all’ormai famoso referendum – sta scombussolando interi settori, compreso quello dei mutui, a fronte del forte calo dei rendimenti dei titoli di Stato e alle prospettive di ribasso dei tassi interbancari.

L’ulteriore contrazione dei tassi conferma la preferenza degli italiani in questa fase per il mutuo a tasso fisso, con il 66% delle richieste e il 70% delle erogazioni.
E sta creando nuovi spazi per le surroghe aprendo questo mercato anche a chi ha stipulato un mutuo negli ultimi 2/3 anni e che a questo punto troverebbe un forte risparmio, nonostante il piano di ammortamento sia iniziato relativamente da poco.

Fonte: MutuiOnline.it – 18 luglio 2016.