L’adozione, a partire dal mese di marzo, da parte del Governo italiano delle misure di contenimento dell’epidemia di COVID-19, che hanno condotto alla chiusura di tutte le attività non ritenute indispensabili e richiesto alle persone di non allontanarsi dalla propria abitazione se non per ragioni tassativamente necessarie, ha inevitabilmente avuto i primi effetti sui volumi di compravendita scambiati nel primo trimestre del 2020.
Una repentina flessione dei volumi di compravendita investe, come ogni altro settore del mercato immobiliare, il settore terziario-commerciale che aveva visto un solo tasso negativo nelle precedenti 20 rilevazioni.
In particolare sono state solo poco più di 19.000 le unità compravendute, ovvero il -16,5% rispetto all’analogo trimestre del 2019.
I dati disaggregati per aree territoriali mostrano come il calo interessi l’intero territorio nazionale, con tassi tendenziali compresi tra il -16% del Centro e il -17% nelle Isole.
Nei comuni capoluogo la flessione è più accentuata rispetto agli altri comuni nel Nord Est, nel Centro e al Sud, sebbene su base nazionale la flessione risulti maggiore nei comuni non capoluogo (-16,7%) rispetto i capoluoghi (-15,8%).
È evidente, come si è già detto, che il motivo della flessione rilevata sta nella chiusura di tutte le attività, non ritenute indispensabili, nell’ambito delle misure di contenimento anti COVID-19.
Nella stessa analisi si evidenzia, comunque, come nel mercato degli immobili a destinazione terziario-commerciale, prima dello shock, sia prevalso il segno positivo.
Uffici e studi privati: presentano un calo dei volumi compravenduti più consistente nelle aree territoriali Nord Est (-25,4%) e Isole (-20,2%), per quanto oltre il 60% del mercato resti concentrato al Nord (rispettivamente 659 unità scambiate nel Nord Ovest e 446 nel Nord Est).
Si registra, di contro, un aumento tendenziale, nonostante il calo delle compravendite, della superficie degli immobili compravenduti nel Nord Ovest (+4,5%) e nel Centro (+14,5%).
Negozi e laboratori: il dato negativo riguarda tutte le aree territoriali, sia in termini di NTN sia in termini di superfice degli immobili compravenduti, raggiungendo il picco nel Nord Est dove i volumi di compravendita diminuiscono di oltre il 20% e le superfici di oltre il 30%.
Depositi commerciali e autorimesse: il segmento di mercato di maggior peso all’interno del settore terziario-commerciale, si conferma anch’esso in calo in tutte le aree territoriali.
Il settore terziario-commerciale – Le grandi città:
I dati relativi alle otto principali città confermano una significativa prevalenza del segno negativo del tasso tendenziale, con limitate e circoscritte eccezioni.
- tipologia Uffici e studi privati: si rileva come le uniche città con volumi scambiati in aumento risultino Napoli (+30,2%) e Palermo (+16,1%); i mercati più consistenti restano quelli di Milano (183 NTN, -9,3% rispetto al I trimestre 2019) e Roma (80 NTN, -16% rispetto al I trimestre 2019).
Nella capitale la superficie degli uffici compravenduti nel I trimestre 2020 è aumentata del 67% rispetto agli scambi dello stesso trimestre del 2019.
- tipologia Negozi e laboratori: si osservano alcune eccezioni rispetto alla prevalenza dei segni negativi: a Palermo le compravendite nel I trimestre 2020 sono in rialzo del 14,4% e a Torino, a fronte di un calo contenuto degli scambi (-3,4% tendenziale), la superficie complessiva degli immobili compravenduti aumenta in questo trimestre dell’1,7%.
A Roma ci sono state 361 NTN, con una variazione del -14,1% rispetto al I trimestre del 2019.
- Depositi commerciali e autorimesse: si registrano cali tendenziali delle compravendite in tutte le città, con l’unica eccezione di Torino, +21%. In termini di superficie degli immobili, Torino e Napoli sono le città in controtendenza, +25% e +9,1% rispettivamente. A Roma ci sono state 202 NTN, con una variazione tendenziale del -19,5%.
Fonte: Osservatorio del Mercato Immobiliare NON RESIDENZIALE | Statistiche I trimestre 2020 – 5 giugno 2020