Statistiche catastali 2022: stock immobiliare complessivo +1,0%, (oltre 736.000 unità più del 2021), rendita complessiva oltre 38 miliardi di euro

Immagine delle Statistiche catastali 2022, ovvero dello stock immobiliare complessivo

Le ‘Statistiche catastali’, giunte alla diciassettesima edizione, rappresentano una sintesi completa sull’entità e le caratteristiche dello stock dei fabbricati di tutto il territorio nazionale, così come censito nella banca dati del Catasto Edilizio Urbano aggiornato al 31 dicembre 2022.

Si tratta di informazioni che riguardano un totale di quasi 78 milioni di beni, fra unità immobiliari urbane ed altre tipologie immobiliari che non producono reddito.

Per le unità immobiliari urbane si forniscono: la numerosità dello stock, la sua consistenza fisica («vani», superfici o volumi a secondo delle categorie tipologiche) e la correlata base imponibile fiscale determinata dal Catasto (la «rendita catastale»), distinta a seconda se l’intestatario catastale, che detiene un diritto reale sull’immobile, è una persona fisica o meno.


Stock immobiliare complessivo:
Lo stock immobiliare censito negli archivi catastali italiani al 31.12.2022, consiste appunto di quasi 78 milioni di immobili o loro porzioni, di cui:

  • circa 67,1 milioni sono censiti nelle categorie catastali ordinarie e speciali, con attribuzione di rendita;
  • oltre 3,7 milioni sono censiti nelle categorie catastali del gruppo F, che rappresentano unità non idonee, anche se solo temporaneamente, a produrre ordinariamente un reddito (aree urbane, lastrici solari, unità in corso di costruzione o di definizione, ruderi);
  • circa 7 milioni sono beni comuni non censibili, cioè di proprietà comune e che non producono reddito, o unità ancora in lavorazione (circa 70.000).
Immagine delle Statistiche catastali 2022, ovvero del dettaglio dello stock immobiliare complessivo

Non considerando gli immobili che non producono reddito del gruppo F, i beni comuni non censibili e gli immobili in lavorazione, le unità immobiliari censite sono pari, come detto, a poco meno di 67,1 milioni.
Di cui la maggior parte è censita nel gruppo A (circa il 54%) e nel gruppo C (il 43%), dove sono compresi, oltre ad immobili commerciali (negozi, magazzini e laboratori) anche le pertinenze delle abitazioni, ovvero soffitte, cantine, box e posti auto.

La restante parte dello stock, il 3%, è costituita da immobili censiti nei gruppi a destinazione speciale (gruppo D, 2,5%), particolare (gruppo E, 0,2%) e d’uso collettivo (gruppo B, 0,3%).

In termini di rendita catastale, la quota maggiore è ancora rappresentata dagli immobili del gruppo A e C, che corrispondono a quasi i 2/3 del totale.
Le unità del gruppo D rappresentano, di contro, una rilevante quota di rendita del patrimonio immobiliare italiano, il 28,6 %, a fronte di una quota di solo il 2,5% in termini di numero di unità.


Quadri riassuntivi – Numero Unità Immobiliari per tipologia di intestatari:
Lo stock immobiliare italiano, nel 2022, è aumentato del 1,0%, oltre 736.000 unità più del 2021.
Nel 2022 lo stock immobiliare è per circa l’88% di proprietà di persone fisiche, poco più dell’11% circa è detenuto da persone non fisiche e una quota residua, circa lo 0,2%, riguarda proprietà comuni (ossia BCC).

Esaminando la composizione dello stock di ogni singolo gruppo di immobili rispetto agli intestatari catastali, risulta evidente la quota predominante di unità immobiliari con intestatari persone fisiche nei gruppi A e C, intorno al 90%, meno accentuata per le unità della categoria A/10 (Uffici e studi privati), con poco più del 56% detenuto dalle PF.
La quota di stock con intestatari persone non fisiche si mantiene oltre l’80% per le unità dei gruppi B ed E e risulta prevalente (circa il 56%) anche per gli immobili censiti nel gruppo D.


Quadri riassuntivi – Rendite Catastali per tipologia di intestatari:
La rendita catastale complessiva attribuita allo stock immobiliare italiano ammonta, nel 2022, a oltre 38 miliardi di euro, di cui quasi il 61% relativo ad immobili di proprietà delle persone fisiche (circa 23,3 miliardi di euro) ed il restante 39% circa (oltre 14,9 miliardi di euro) detenuto dalle PNF.
Risulta pari a poco più di 40 milioni di euro (solo lo 0,1% del totale) la rendita catastale dei Beni comuni censibili.

La rendita catastale, rispetto al 2021, è aumentata di circa 237 milioni di euro, +0,6%.
La distribuzione della rendita catastale secondo la tipologia di intestatari per i diversi gruppi di immobili, evidenzia per i gruppi A/10, B, D ed E la quota preponderante delle rendite catastali delle unità di proprietà delle persone non fisiche.

Analizzando le rendite medie per unità immobiliare, per tipologia di intestatari e per ogni gruppo di categorie catastali, si evidenzia un totale nazionale medio di 572 euro, con poco meno di 400 euro in media per le unità delle PF, oltre 2.000 euro per le PNF e circa 330 euro per i beni comuni censibili.


Fonte: OMI – STATISTICHE CATASTALI 2022 | Catasto edilizio urbano – 20 luglio 2023