Locazione: aumento medio (+1,1% trimestrale, +13,1% tendenziale) dei canoni richiesti negli annunci pubblicitari, nel terzo trimestre 2023

Immagine che mostra il calcolo dell'andamento dei canoni di locazione a settembre 2023

Il terzo trimestre si è chiuso con un aumento dei canoni degli affitti in Italia dell’1,1% rispetto al trimestre precedente, raggiungendo i 13,5 euro/m2, secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’ufficio studi del portale immobiliare “idealista”.

L’aumento, dopo i mesi estivi, mostra però un rallentamento rispetto alla variazione anno su anno, che sale al 13,1% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il Comune di Roma, nello specifico, evidenzia un canone medio di 15,2 euro/m2, con un incremento trimestrale del 4,7%, del 2,0% rispetto ad agosto e del 9,0% nei confronti di settembre 2022.

Capoluoghi:
Quasi 2 capoluoghi italiani su 3 (il 63 per cento) hanno registrato aumenti nei canoni delle locazioni. Tra i principali mercati Napoli (4,8%), Roma (4,7%), Milano (4,2%), Venezia (3,7%), Torino (2,9%), Firenze (2,2%), Bologna (1,6%) e Palermo (1,4%) sono emersi con incrementi significativi.

Questi aumenti hanno portato al raggiungimento di nuovi valori record in 3 su 10 capoluoghi italiani rilevati, per un totale di 26 città.
Si tratta di: Milano, Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Monza, Cagliari, Modena, Carrara, Bari, Torino, Vicenza, Lucca, Udine, Siracusa, Sassari, Palermo, Catania, Ragusa, Frosinone, Messina, Alessandria, Agrigento, Reggio Calabria, Cuneo e Pavia.

I mercati delle città più piccole continuano a mostrare una notevole volatilità, principalmente a causa della scarsità di offerta.
Questo spiega aumenti a due cifre nelle città come Udine (19%), Asti (13,2%), Carrara (12,2%), e Lecce (12,1%).

D’altra parte, alcune città hanno sperimentato diminuzioni nei canoni altrettanto significative, tra cui Pesaro (-28,4%), Vibo Valentia (-15,8%), Chieti (-11,9%), Potenza (-10,7%), Pescara (-10,6%), e Prato (-10%).

Milano mantiene il primato come città più costosa d’Italia per le locazioni, con un record storico di 23,1 euro/m2, seguita da Firenze (19,2 euro/m²), Venezia e Bologna (entrambe a quota 18,3 euro/m²) e, come precisato precedentemente, Roma (15,2 euro/m2).
Le città con valori di locazione più bassi includono Vibo Valentia (4,6 euro/m²), Caltanissetta (4,9 euro/m2) e Chieti (5,3 euro/m2).


Province:
Le variazioni trimestrali dei canoni, nelle 106 province italiane, riflettono una notevole eterogeneità nel mercato immobiliare nazionale.
Con variazioni che possono essere influenzate da diversi fattori, tra cui l’offerta e la domanda locali, la stagionalità e le dinamiche economiche regionali.

Le province che hanno sperimentato canoni richiesti particolarmente volatili dopo l’estate sono Sondrio (29%) e Bolzano (24,6%), seguite da Fermo (13,6%), Siracusa (11,1%), Teramo (11,1%), Asti (11%), Salerno (10,5%) e Aosta (10%).
Nuovi significativi aumenti si rilevano anche nelle province di Genova (7,5%), Torino (6,3%), Milano (5,1%) e Roma (2,5%).

Tuttavia, alcune province (36 questo trimestre) hanno visto cali notevoli dei canoni di locazione, ne sono un esempio Rimini (-24,1%), Pesaro Urbino (-16,9%), e Isernia (-14,3%).


Regioni:
I canoni richiesti per l’affitto di una casa sono aumentati nella maggior parte delle regioni italiane (16 su 20). Mentre, Toscana (-2,3%), Veneto (-4,0%), Marche (-9,3%) ed Emilia-Romagna (-10,4%) hanno sperimentato diminuzioni trimestrali.

Dall’altro lato il Molise (37,3%) ha fatto registrare un notevole aumento, seguito dalla Valle d’Aosta (10,0%) e dall’Abruzzo (8,9%).
Nel resto delle regioni troviamo variazioni comprese tra il 6,1% del Trentino-Alto Adige e l’1,1% della Basilicata.

A livello di valori, la Valle d’Aosta (21,2 euro/m²) è la regione più cara per chi cerca casa in affitto, davanti a Lombardia (18,4 euro/m²) e Toscana (17,9 euro/m²). Anche Trentino-Alto Adige (14,8 euro/m²), Emilia-Romagna (14,5 euro/m²) e Lazio (13,9 euro/m²) presentano valori sopra la media nazionale di 13,5 euro/m2.

Le restanti 14 regioni hanno canoni inferiori, compresi in una forbice che varia dai 13,3 euro/m2 della Liguria ai 7,1 euro/m2 dell’Umbria, la regione più economica per chi opta per l’affitto.


Vincenzo de Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista, ha affermato:

“Nel mercato degli affitti, il divario tra una domanda forte e un’offerta debole persiste, soprattutto a causa dell’incertezza legata all’acquisto di immobili.
Le persone che erano già in affitto tendono a rimanere più a lungo nella loro attuale abitazione in attesa di condizioni più favorevoli per cambiare casa, il che impedisce al loro alloggio di tornare sul mercato.

Nonostante una frenata nei prezzi di richiesta da parte dei proprietari durante i mesi estivi, le condizioni rimangono tutt’altro che favorevoli per i potenziali inquilini.

Nel corso degli ultimi sei mesi, abbiamo osservato un lieve miglioramento nel numero di annunci di affitto, tuttavia, questo incremento non è ancora sufficiente per stabilizzare il mercato.
Per raggiungere un equilibrio in questo settore, sarebbe necessario un aumento significativo, superiore al doppio degli annunci attualmente disponibili”.


Fonte: idealista.it – 5 ottobre 2023