MERCATO IMMOBILIARE: bene il 2022, non altrettanto il 2023

Andamento del mercato immobiliare

Il 2022 si chiuderà registrando un elevato volume di investimenti immobiliari in Europa, a quasi 400 miliardi di euro (circa 12 mld in Italia).
Le aspettative per il 2023, però, non sono altrettanto positive.

È questa la panoramica del mercato immobiliare presentata da Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, che, aprendo i lavori di FUTU.RE – il convegno dedicato alla filiera dei Servizi immobiliari in Europa e in Italia – ha sottolineato anche l’importanza della rigenerazione urbana.

Mentre la domanda per case, uffici e logistica continua a essere sostenuta, gli operatori sono preoccupati dal rapido aumento dei costi di costruzione e la volatilità dei prezzi delle materie prime, e dall’inflazione che rende più difficile finanziarsi a medio termine.

Anche le previsioni per l’Italia sono più negative con una riduzione dei volumi transati in tutti i comparti, almeno nella prima parte del 2023.

Sono più di tre milioni gli italiani che vivono in quartieri che necessitano di “rigenerazione urbana” e sono almeno 73.000 gli edifici su cui intervenire rapidamente, per non aggravare il degrado in atto.
Solo nelle aree metropolitane, secondo i dati di Scenari Immobiliari, ci sono circa 25.000 edifici residenziali da recuperare e nove milioni di ma di uffici dismessi.


“Il nuovo governo dovrebbe riprendere il tema della rigenerazione urbana che non è solo edilizia, ma qualità della vita e servizi per milioni di persone.
Il coinvolgimento dei privati, che non era previsto nelle proposte passate mai approvate – ha affermato Breglia – potrebbe portare investimenti importanti e dare risposte in tempi certi”.


L’intervento del presidente di Scenari Immobiliari è stato seguito dalla presentazione del “Rapporto sulla filiera dei servizi immobiliari in Europa e in Italia”.
Evidenziando che nel 2021 il fatturato delle attività dei servizi immobiliari, nei cinque principali Paesi europei, è stimato sia di circa 345 miliardi di euro, in calo dell’1,2% rispetto al 2020.

Il nostro Paese ha invece registrato un calo, rispetto al 2020, di quasi il 3% e un volume del fatturato di 36 miliardi di euro.
La previsione è di arrivare a circa 40 miliardi di fatturato, entro la fine del 2023.

La Germania si conferma il mercato più performante, con più di 125 miliardi di euro e un elevato livello di stabilità rispetto al 2020 (+0,3%).
La Francia, invece, ha fatto registrare una contrazione del 10,8% del suo fatturato, che nel 2021 si è chiuso con 76 miliardi di euro.
Anche la Spagna è caratterizzata da fatturato in calo (-2,4%) dai 29,2 miliardi di euro del 2020 ai 28,5 miliardi del 2021.

Il Regno Unito ha registrato un forte incremento con una crescita dell’8,6% circa del fatturato (79,6 miliardi, contro i 73,3 del 2020).
L’evoluzione dei fatturati nei diversi Paesi, a seguito di andamenti altalenanti o di forte stabilità, ha portato ad una crescita del 5%, durante il periodo 2015–2021.


Fonte: immobiliare.it – 26 ottobre 2022