ROMA | Rapporto mutui ipotecari: il 7,3% del capitale nazionale (7.465 milioni di euro, -27% sul 2021) e circa 47.000 immobili ipotecati (-2,5%) nel 2022

Immagine che indica la Distribuzione degli immobili ipotecati e del capitale di debito nelle grandi città nel 2022

Il “Rapporto mutui ipotecari 2023” relativo alle grandi città, elaborato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, ha evidenziato come circa il circa il 7,3% del capitale nazionale finanziato nel 2022 sia riconducibile ad immobili ubicati a Roma (a Milano, l’11,8%).

In entrambe le città – che assorbono circa il 20% del capitale nazionale – si è ridotto il numero degli immobili ipotecati a garanzia del mutuo concesso.
Ma, mentre a Roma ciò ha comportato una contrazione del capitale coinvolto in tali operazioni (-27%), a Milano – soprattutto nei settori diversi dal residenziale – il flusso del finanziamento è notevolmente cresciuto (+45,4%).

A Roma il numero di immobili ipotecati è stato di 47.426 (-2,5%, sul 2021) pari al 4,9% del totale, per un capitale complessivo di 7.465 milioni di euro (-27%).
Roma conferma il suo primato in termini di numero di immobili ipotecati (38%), sul totale di quelli presi in esame nelle 8 città monitorate, ma lo perde a favore di Milano dal punto di vista del capitale, con il 29,4% rispetto al 47,2%.

Il peso del capitale riferibile alla tipologia di atti RES (Atti Residenziali, ovvero riferiti ad una sola unità immobiliare di questo settore, eventualmente combinata con terreni e al massimo tre pertinenze), risulta di oltre il 60% rispetto a quello delle altre tipologie, con oltre il 60% di questo capitale “estratto” che è tornato sul mercato immobiliare.
Tra quelli esaminati, il mercato A – ovvero in cui il finanziamento è servito ad acquistare l’immobile posto a garanzia – è risultato essere di 4.870 milioni di euro, con un incremento del 5,0% sul 2021.


Quanto a questo capitale di debito reinvestito sul mercato immobiliare, le serie storica degli indici – per l’insieme delle grandi città (Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Palermo, Bologna e Firenze) – mostra un andamento meno volatile.
Con un valore massimo nel 2006 (tranne a Firenze, nel 2007), una prima discesa nel triennio successivo, il valore minimo raggiunto nel 2013 e una lenta ripresa che – in quasi tutte le città (eccetto Torino e Genova) – riporta l’indice al di sopra dei valori dell’anno base (2004).

Nel 2021 il dato si è presentato in forte crescita in tutte le grandi città, per poi stabilizzarsi nel corso del 2022.


Fonte: OMI “RAPPORTO MUTUI IPOTECARI 2023” – 19 ottobre 2023