Cedolare secca: un regime fiscale vantaggioso e in continua crescita (+3,8%)

Cedolare secca: un regime fiscale vantaggioso e in continua crescita (+3,8%)

La cedolare secca si conferma una scelta sempre più popolare, tra i proprietari di immobili in Italia.
Secondo le ultime statistiche del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) relative alle dichiarazioni dei redditi 2024 (sull’anno d’imposta 2023), infatti, il numero di locatori che opta per questa tassazione agevolata è in costante aumento.

Il successo di questo regime risiede nella sua semplicità: permette di sostituire le imposte tradizionali sui redditi da locazione di immobili abitativi, con un’unica imposta sostitutiva.

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Affitti brevi: com’è cambiata la tassazione con cedolare secca?

Immagine che mostra alcuni punti interrogatici, per l'articolo sul cambiamento della normativa fiscale relativa agli affitti brevi
Qual è l’attuale tassazione, con cedolare secca, degli immobili affittati per periodi brevi?

Nel caso di una sola abitazione, l’aliquota è stata confermata al 21%.
Se invece le unità concesse in locazione sono più di una, a partire dal secondo immobile è prevista la tassazione al 26%.

La misura, introdotta dalla legge di Bilancio 2024 (articolo 1, comma 63, legge n. 213/2023), riguarda le locazioni abitative di durata non superiore a 30 giorni e si applica sul contratto di affitto della seconda, terza e quarta casa stipulato dalle persone fisiche.

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