ABI: valutare la propria capacità reddituale, attuale e prospettica, nella scelta del mutuo

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L’ABI, Associazione bancaria italiana, con riferimento ai tassi applicati sui mutui per acquisto abitazioni, ha precisato che negli ultimi 4 mesi il tasso medio sui mutui a tasso fisso si è rivelato essere sempre inferiore a quello dei mutui a tasso variabile.

Nel dettaglio, il tasso fisso è stato:

  • a luglio 2023, del 4,04% rispetto al 4,59% dei mutui a tasso variabile;
  • a giugno 2023, del 4,13% rispetto al 4,47%;
  • a maggio 2023, del 4,15% rispetto al 4,40%;
  • ad aprile 2023, del 4,06% rispetto al 4,33%.

Tassi di interesse inferiori o in linea con i mutui a tasso variabile, si erano registrati anche nel 2020 e 2021: i mutui a tasso fisso sottoscritti nel 2020 mantengono un tasso medio dell’1,31% e quelli sottoscritti nel 2021 dell’1,40%, nonostante gli aumenti dei tassi BCE.

Ricordando che i mutui a tasso fisso, in una fase di rialzo dei tassi di interesse, mantengono la rata di rimborso costante e quindi permettono di non subire gli effetti determinati da tali rialzi.

L’ABI consiglia, inoltre, di ricordare che il mutuo è un prestito sottoscritto per un lungo periodo e richiede, quindi, la giusta ponderazione delle diverse offerte sul mercato per scegliere la tipologia più adatta alle proprie esigenze.
Valutando la propria capacità reddituale, attuale e prospettica, oltre al tenere nella debita considerazione l’evoluzione futura dei tassi di interesse.


Fonte: ABI – 18 settembre 2023