CASE: aumento medio dei prezzi negli annunci di vendita rilevati dal portale idealista (+0,7% trimestrale, +1,8% annuale), nel 2° trimestre del 2023

Case: prezzi del 2 trimestre 2023

Nel secondo trimestre dell’anno i valori relativi alle abitazioni usate hanno fatto registrare un aumento dello 0,7% in Italia, con una una media di 1.859 euro/m2, secondo l’ultimo indice dei prezzi del noto portale immobiliare Idealista.
Considerando la variazione anno su anno, i prezzi richiesti negli annunci sono aumentati dell’1,8% rispetto al 2022.

Roma, secondo queste rilevazioni, evidenzia una richiesta media di 3.004 euro/m2, con una leggera flessione congiunturale (-0,2%) e tendenziale (-0,1%).


Capoluoghi:
L’andamento generale dei prezzi ha visto 61 capoluoghi su 107 in tendenza positiva, con i rimbalzi maggior a Barletta (8,9%), Vicenza (6,9%) e Trieste (4,7%).
Tra i principali mercati i maggiori aumenti spettano a Bologna e Firenze (entrambe su del 3,7%), seguite da Napoli (2,5%).

Battuta d’arresto per Milano (-0,1%), Roma (-0,2%) e Torino (-0,3%).
I maggiori indici di ribasso si registrano nei piccoli capoluoghi come Lecco (-4,7%), Ragusa (-4,1%) e Siracusa (-3%).

Sul fronte dei prezzi, Milano si conferma la regina del mattone, con i prezzi delle abitazioni più elevati (4.985 euro/m2).
La seguono Bolzano (4.433 euro/m2), Venezia (4.417 euro/m2) e Firenze (4.066 euro/m2).
Nella parte bassa della classifica, troviamo Caltanissetta (723 euro/m2), Biella (725 euro/m2) e Ragusa (739 euro/m2), i capoluoghi italiani più economici per l’acquisto di un immobile.


Regioni:
Nel trimestre primaverile i prezzi delle case sono aumentati in 14 regioni su 21, con gli incrementi più consistenti rilevati in Friuli-Venezia Giulia (2,4%), Lombardia e Sardegna (entrambe su del 2,2%).
Gli aumenti delle altre 11 regioni vanno dall’1,6% dell’Abruzzo, allo 0,1% di Campania, Sicilia e Marche.

Prezzi stabili, rispetto a tre mesi fa, in Basilicata e Calabria.
In calo Valle d’Aosta (-1,8%), Umbria (-0,9%), Molise (-0,3%) e Liguria (-0,1%).

Il Trentino-Alto Adige (2.834 euro/m2) è la regione italiana con i prezzi più elevati, seguita da Valle d’Aosta (2.616 euro/m2), Liguria (2.495 euro/m2) e Toscana (2.396 euro/m2).
Anche Lazio (2.188 euro/m2) e Lombardia (2.159 euro/m2) fanno rilevare valori al di sopra della media nazionale di 1.859 euro/m2, sotto la quale si collocano 14 regioni, con prezzi compresi tra i 1.839 euro/m2 dell’Emilia-Romagna e gli 861 euro/m2 del Molise, la regione più economica dove investire sul mattone.


Province:
Prevalenza di variazioni positive anche a livello provinciale, con 65 mercati su 107 in terreno positivo.
I maggiori incrementi del trimestre spettano a Trieste (4,9%), Gorizia (4%) e Sassari (3,8%).
In terreno positivo anche Milano (1,8%) e Roma (0,1%).
Di contro, Belluno (-8,5%), davanti a Modena (-2,9%) e Ascoli Piceno (-2,5%) guidano un blocco di 37 centri in saldo negativo.

Bolzano (4.353 euro/m2) si conferma, anche nel secondo trimestre 2023, come provincia più cara davanti a Milano (3.395 euro/m2) e Lucca (3.250 euro/m2).
Prezzi superiori ai 3.000 euro/m2 di media anche per Savona (3.098 euro/m2) e Firenze (3.028 euro/m2).

Scorrendo la graduatoria verso la parte più bassa del ranking dei valori provinciali troviamo Biella (624 euro/m2) davanti a Isernia (667 euro/m2) e Caltanissetta (671 euro/m2).


Vincenzo de Tommaso, Responsabile Ufficio Studi di idealista, ha affermato che:

“Nonostante il rialzo dell’Euribor, il mercato continua a fare affidamento su un ampio bacino di domanda solvibile, che non ha bisogno di finanziamento.
Pertanto, i prezzi non sembrano risentire particolarmente di questa situazione anche se si intravedono segnali di rallentamento a partire dai grandi mercati come Milano e Roma, in contrazione in questo trimestre.

L’evoluzione del mercato nei prossimi mesi dipenderà dall’andamento dell’’inflazione e dalla politica dei tassi di interesse della BCE che, se dovessero ancora crescere, potrebbero far precipitare il mercato in una fase di stallo, portando a un riallineamento dell’offerta alla domanda e una possibile frenata sui prezzi”.


Fonte: idealista.it – 6 luglio 2023