Considerando l’intero 2016, il mercato immobiliare italiano segna una forte ripresa registrando un incremento del 17,0% rispetto all’anno precedente, per un totale di 728.817 trasferimenti di unità immobiliari.
Ovvero 105.742 in più rispetto al 2015.
L’aumento dei trasferimenti di proprietà si registra in tutti i settori: +16,8% nell’abitativo (con 680.836 unità immobiliari); +19,9% nell’economico (con 44.079 unità); +8,4% nel settore ad uso speciale e multiproprietà (con 3.902 unità esclusi i posti barca).
Per il complesso delle transazioni di immobili, il Nord-est (+20,7%) e il Nord-ovest (+18,2%) si distinguono per un ritmo di crescita più sostenuto rispetto al Centro (+15,1%), al Sud (+ 14,1%) e alle Isole (+13,5%).
Il comparto dell’abitativo ed accessori segue l’andamento generale, con incrementi superiori alla media nazionale nel Nord-est (+20,3%) e nel Nord-ovest (+18,2%) e più contenuti al Centro (+15,0%), al Sud (+13,9%) e nelle Isole (+13,5%).
Anche per il settore economico è il Nord-est a registrare la crescita annua più forte rispetto alla media nazionale (+28,1%), seguito dal Nord-ovest (+20,5%), dal Sud (+16,9%), dal Centro (+14,8%) e dalle Isole (+14,6%).
Sono soprattutto gli Archivi dei piccoli centri a registrare la crescita maggiore delle convenzioni di compravendita nell’anno, sia nel settore dell’abitativo (+17,1% nelle piccole città e +16,5% nei grandi centri) sia in quello economico (rispettivamente +20,5% e +19,1%).
In una prospettiva temporale più ampia, ponendo il 2006 come anno base, è possibile osservare come gli indici siano andati progressivamente decrescendo fino a quasi dimezzarsi nel 2013 (52,4).
Il 2014 segna un punto di svolta per la ripresa del mercato immobiliare (53,2), che prosegue a crescere fino a raggiungere 65,5 nel 2016.
Nello stesso arco temporale i dati destagionalizzati per trimestre, possono cogliere in maniera più adeguata l’evoluzione congiunturale dell’indicatore di crescita del mercato immobiliare.
Fissando il 2006 come anno base, gli indici trimestrali destagionalizzati riferiti al complesso delle convezioni notarili per trasferimenti immobiliari sono andati progressivamente decrescendo fino a dimezzarsi nel IV trimestre 2013 (49,8).
Dal I trimestre 2014 il mercato immobiliare comincia a dare segnali di ripresa (52,9) e continua a crescere in modo più regolare dal II trimestre 2015 (53,3) fino a raggiungere nel III e IV trimestre 2016 i valori più alti degli ultimi tre anni (rispettivamente 65,8 e 64,4).
L’indice destagionalizzato dei trasferimenti immobiliari ad uso abitativo ed accessori segue l’andamento generale, toccando il minimo storico nel IV trimestre 2013 (50,2).
L’indice comincia poi a risalire a partire dal I trimestre 2014 (53,2,), accelera la crescita a partire dal II trimestre 2015 (53,7), fino a raggiungere 66,1 e 65,1, rispettivamente nel III trimestre e IV trimestre 2016.
Nel settore economico, l’indice destagionalizzato è più che dimezzato nel IV trimestre 2013 (48,1), segue poi un andamento discontinuo seppure con qualche segnale di ripresa ma è dal IV trimestre 2015 che la crescita si fa più consistente, raggiungendo gli incrementi più significativi nel II e III trimestre 2016, rispettivamente 60,8 e 66,7.
Mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca:
Nel IV trimestre 2016 le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche sono stati 108.584 (+8,1% rispetto allo stesso periodo del 2015).
La crescita tendenziale riguarda tutte le ripartizioni geografiche, con un incremento superiore alla media nazionale nel Nord-ovest (+10,5); più modesti gli aumenti registrati nel Nord-est (+7,8%), nel Centro (+7,4%), al Sud (+6,2%) e nelle Isole (+4,0%).
La crescita tendenziale più alta si registra per gli Archivi Notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane (+10,0%) rispetto a quelli con sede nei piccoli centri (+6,7%).
Su base congiunturale, nel IV trimestre 2016 i mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca crescono dell’1,4% a livello nazionale, segnando di nuovo un andamento positivo rispetto al III trimestre (-1,4%) e maggiormente in linea con i primi due trimestri (+3,0% e +5,2% nel I e nel II trimestre).
Rispetto al trimestre precedente, nel IV la ripresa interessa soprattutto il Nord-ovest (+3,0%) e il Sud (+2,3%); più contenuti gli incrementi registrati nel Nord-est (+0,9%) e nel Centro (+0,4%); mentre è negativa la variazione rilevata nelle Isole (-2,6%).
Gli aumenti più significativi si rilevano nelle Isole (+20,3%) e nel Nord-ovest (+18,3%). Variazioni sotto la media nazionale, ma comunque molto positive, si osservano nel Centro (+16,9%), al Sud (+16,4%) e nel Nord-est (+14,7%).
Sono soprattutto gli Archivi delle città metropolitane a mostrare una ripresa delle transazioni, con una crescita rispetto all’anno precedente del 19,0%, a fronte di quella più contenuta registrata presso gli Archivi dei centri minori (+15,6%).
La serie storica dei numeri indici dei dati grezzi tra il 2006, anno di picco positivo, e il 2016, segna una marcata flessione dei mutui, dei finanziamenti e delle altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare che ha il suo minimo storico nel 2013 (43,9).
A partire dal 2014, si registrano lievi segnali di ripresa (48,0) che proseguono nel 2015 (59,1) e si consolidano nel 2016 (69,1).
I dati destagionalizzati per trimestre contribuiscono a cogliere in maniera più adeguata l’evoluzione congiunturale dell’indicatore di crescita di queste forme di finanziamento.
Fissando il 2006 come anno base, è possibile osservare come gli indici trimestrali destagionalizzati siano andati progressivamente decrescendo fino a raggiungere nel III trimestre 2013 il valore di minimo (41,8).
A partire dal IV trimestre 2013, gli indici delle convenzioni notarili per i mutui cominciano gradualmente a crescere fino a raggiungere i valori più consistenti degli ultimi tre anni nel II, III e IV trimestre 2016, rispettivamente 68,1, 67,1 e 68,1.
Per tornare ai giorni nostri, come già notato dalle Entrate, anche l’Istat certifica un rallentamento della crescita nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
Ed in attesa dei dati sul primo trimestre 2017 che saranno diffusi dalle Entrate martedì prossimo 6 giugno, gli operatori prevedono aumenti degli scambi anche per il 2017.
Fonte: Istat – 1 giugno 2017