MUTUI: diminuzione del Taeg (3,55%), a dicembre 2024

Grafico dell'andamento del TAEG, dal 2018 a dicembre 2024

Come comunicato dalla BANCA D’ITALIA, attraverso il report mensile “Banche e moneta: serie nazionali”, a dicembre 2024 i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg), si sono collocati al 3,55% (3,71% a novembre 2024, 4,82% a dicembre 2023).

Questo significa aver beneficiato di tassi di interesse più vantaggiosi, soprattutto rispetto all’anno precedente:

  • Diminuzione congiunturale (rispetto a novembre 2024): -4,31%;
  • Diminuzione tendenziale (rispetto a dicembre 2023): -26,35%

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MUTUI: tassi in calo e previsione di crescita delle erogazioni (+10.6%) nel 2025

MUTUI: rilevazioni dei tassi nel 2024 e previsioni di crescita delle erogazioni nel 2025

Nonostante una certa prudenza nelle intenzioni di acquisto casa da parte delle famiglie, con una domanda che si prevede stabile nei prossimi trimestri, il mercato dei mutui in Italia mostra segnali di ripresa, secondo un recente report di Nomisma.

La nota società di studi e consulenza economica, prevede infatti una crescita delle erogazioni del +10.6% nel 2025, supportata da una maggiore fiducia delle famiglie e da tassi di interesse in calo, con l’Euribor a 3 mesi che dovrebbe attestarsi al 2,10% entro il primo trimestre del 2026.

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BCE | Ulteriore diminuzione di 25 punti base dei tassi di interesse: qual è il risparmio sulle rate?

Decisioni di politica monetaria sul taglio dei tre tassi di interesse di riferimento della Banca Centrale Europea

Il Consiglio direttivo ha deciso di abbassare, per la quinta volta da giugno 2024, di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Banca Centrale Europea.

Di conseguenza, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, saranno ridotti rispettivamente al 2,75%, al 2,90% e al 3,15%, con effetto dal 5 febbraio 2025.

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MUTUI: richieste in forte aumento nel quarto trimestre del 2024 (+42%), ma criteri di concessione più restrittivi nel 2025

Analisi dei dati relativi all'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro del Quarto trimestre 2024

Le banche dell’area euro hanno segnalato criteri sostanzialmente invariati di concessione per i mutui per l’acquisto di abitazioni, nel quarto trimestre del 2024, dopo tre trimestri di allentamento (soprattutto in Francia) e un periodo di inasprimento nel 2022 e 2023.

Questi alcuni dei risultati del report “The euro area bank lending survey – Fourth quarter of 2024” pubblicato dalla Banca Centrale Europea (ECB), che ha analizzato le condizioni di credito bancario nell’area euro, con un focus specifico sui mutui per l’acquisto di abitazioni.

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MUTUI: richieste in crescita nel 2024 (+12,1%), trainate da diminuzione dei tassi e ripresa del potere d’acquisto

Analisi dei dati relativi all'andamento dei mutui nel 2024

Il mercato dei mutui in Italia ha registrato una crescita significativa nel 2024, con un aumento delle richieste del +12,1% rispetto all’anno precedente.

Questo dato, fornito dal Sistema di Informazioni Creditizie EURISC di CRIF, segna una netta inversione di tendenza rispetto al periodo 2021-2023, caratterizzato da una fase depressiva per il settore.

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ABI: diminuzione del tasso medio (3,10%) sui mutui per l’acquisto di abitazioni, a dicembre 2024

Immagine della mano di un analista di DELLE VITTORIE House Trading, che esamina sulla sua scrivania il dato relativo al tasso medio (3,10%) sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni a dicembre 2024

Come comunicato dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) nel recente rapporto mensile, a dicembre 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato del 3,10% (3,15% quello di riferimento BCE), in flessione rispetto al 3,23% di novembre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023.

Nei primi 16 giorni di gennaio 2025, il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,76% (in diminuzione di 8 punti base rispetto alla media di dicembre 2024 e di 124 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023), mentre quello Irs a 10 anni è stato del 2,50% (in aumento di 27 punti base rispetto a dicembre ed in diminuzione di 103 punti base sul valore massimo registrato a ottobre 2023).

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