ABI: tasso medio (3,79%) sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni, in diminuzione a marzo 2024

Immagine della mano di un analista di DELLE VITTORIE House Trading, che esamina sulla sua scrivania il dato relativo al tasso medio (3,79%) sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni a marzo 2024

Come comunicato dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) nel recente rapporto mensile, a marzo 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato del 3,79%, in flessione rispetto al 3,89% di febbraio e al 4,42% di dicembre 2023.

Il tasso rilevato era stato del 4,00% a marzo 2023 (quando quello di riferimento della BCE era del 3,50%).

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Tasso mutui: sensibili differenze tra le Regioni italiane (dal 3,46% al 2,73%, nel 2023)

Raffigurazione planimetrica dell'Italia, con l'identificazione delle Regioni e della differenza tra i tassi d'interesse applicati nei mutui per l'acquisto di abitazioni

Il report della BANCA D’ITALIA “Banche e istituzioni finanziarie: condizioni e rischiosità del credito per settori e territori”, pubblicato con una frequenza trimestrale, contiene statistiche sul sistema creditizio e finanziario e sulle condizioni di affidamento (tassi e garanzie).

Come indicato nel fascicolo recentemente pubblicato, nel 2023 il Trentino Alto Adige è risultato essere in vetta alla classifica dei tassi di interesse più alti relativi ai finanziamenti concessi per l’acquisto di un’abitazione, con una media del 3,46%.

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MUTUI: lieve diminuzione congiunturale del Taeg (4,31%), a febbraio 2024

Grafico dell'andamento dei prestiti alle famiglie italiane, dal 2018 a febbraio 2024

Come comunicato dalla BANCA D’ITALIA, attraverso il report mensile “Banche e moneta: serie nazionali”, a febbraio 2024 i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg), si sono collocati al 4,31% (4,38%, in gennaio, 4,12% a febbraio 2023).

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Mutui a tasso variabile: incremento della rata media (+36%) dal 2022 (+49%, per quelli erogati negli ultimi 5 anni)

Immagine dell'analisi dei dati relativi all'andamento dei tassi d'interesse dei mutui in Italia

L’inevitabile risposta della BCE per contrastare l’inflazione, con l’aumento dei tassi di interesse, ha generato una serie di conseguenze per coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile.

Secondo l’analisi condotta da CRIF sull’impatto dell’innalzamento dei tassi sui mutui (elaborata sul patrimonio informativo del Sistema di Informazioni Creditizie EURISC), l’effetto più tangibile è stato sul 26% dei mutui ipotecari attivi a gennaio 2022, che era a tasso variabile.
La rata di questi, infatti, è aumentata mediamente del +36% rispetto ai minimi di metà 2022, con un picco del +49% per i mutui erogati negli ultimi 5 anni.

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BCE: lieve diminuzione del tasso medio di interesse dei nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, a gennaio 2024

Immagine che mostra il grafico BCE dell'andamento dei tassi relativi ai prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni

Come rilevato dalla Banca Centrale Europea, l’indicatore relativo ai nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni in area euro è risultato essere del 3,87% a gennaio 2024, in diminuzione rispetto al 3,97% di dicembre 2023 (3,10% a gennaio 2023).

Inoltre, nello stesso mese è diminuito anche l’indice composito del costo del debito (che combina i tassi di interesse su tutti i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni), che svolge un ruolo cruciale nelle decisioni di politica monetaria della BCE.

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