Mutui a tasso variabile: incremento della rata media (+36%) dal 2022 (+49%, per quelli erogati negli ultimi 5 anni)

Immagine dell'analisi dei dati relativi all'andamento dei tassi d'interesse dei mutui in Italia

L’inevitabile risposta della BCE per contrastare l’inflazione, con l’aumento dei tassi di interesse, ha generato una serie di conseguenze per coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile.

Secondo l’analisi condotta da CRIF sull’impatto dell’innalzamento dei tassi sui mutui (elaborata sul patrimonio informativo del Sistema di Informazioni Creditizie EURISC), l’effetto più tangibile è stato sul 26% dei mutui ipotecari attivi a gennaio 2022, che era a tasso variabile.
La rata di questi, infatti, è aumentata mediamente del +36% rispetto ai minimi di metà 2022, con un picco del +49% per i mutui erogati negli ultimi 5 anni.

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MUTUI: 19,5% erogato nelle principali città, dove si concentra circa il 16% del totale degli NPL

Grafico CRIF CRIBIS relativo all'andamento degli NPL nelle grandi città italiane

CRIBIS Credit Management, società del Gruppo CRIF, sulla base del patrimonio informativo del sistema di informazioni creditizie EURISC, ha approfondito il tema della correlazione tra mercato immobiliare, mutui residenziali e rischio di credito, sviluppando un’analisi che si focalizza poi sull’andamento dei crediti non-performing.

Analizzando l’incidenza dei mutui performing e non-performing sul territorio nazionale, si osserva che circa il 19,5% dei mutui viene erogato nelle principali città metropolitane d’Italia e, in queste, si concentra circa il 16% dei mutui non-performing (NPL) totali.

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MUTUI: flessione delle nuove erogazioni (-24% a settembre) e della domanda (-17,2%) nel 2023, ma è record sull’importo medio richiesto

Grafico dell'Andamento del numero di richieste di nuovi mutui e surroghe nel 2023, rilevato da CRIF

Come comunicato da CRIF (azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie), attraverso il Sistema di Informazioni Creditizie EURISC, la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane ha mantenuto un trend negativo per tutti i 12 mesi del 2023, con un dato complessivo annuale che registra un -17,2%.

L’importo medio annuale richiesto certifica un picco degli ultimi 10 anni, pari a 144.659 euro, con oltre 8 richieste su 10 che prevedono dei piani di rimborso superiori ai 15 anni.

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ABI: tasso medio del 4,50% sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni, a novembre 2023

Immagine che rappresenta i tassi percentuali rilevati, per l'articolo: ABI, a novembre 2023, tasso medio del 4,50% sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni

Come comunicato dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) nel recente rapporto mensile, a novembre 2023 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni ha avuto un ulteriore piccolo incremento, rilevando il 4,50%.

Il tasso era stato del 4,35% a ottobre 2023 e del 3,06% a novembre 2022 (quando quello di riferimento della BCE era del 2,00%).
Ricordiamo che l’attuale tasso della BCE è rimasto invariato al 4,50%.

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Rapporto mutui ipotecari 2023: circa 976.000 immobili ipotecati (-4%), 102 miliardi di euro complessivi (+0,2%), 48 miliardi per l’acquisto di abitazioni

Immagine che rappresenta il Rapporto mutui ipotecari 2023 dell'Agenzia Delle Entrate

Il recente “Rapporto mutui ipotecari 2023”, elaborato annualmente dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, ha analizzato i dati di consuntivo del 2022 relativi al flusso di nuovi mutui (non sono quindi comprese le cosiddette surroghe) concessi a fronte di una garanzia fornita dal patrimonio immobiliare posseduto.

Il capitale di debito, “estratto” dal patrimonio immobiliare nel 2022, si è attestato ad un valore prossimo a 102 miliardi di euro, pari al 5,3% del PIL italiano.

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