ISTAT: diminuzione congiunturale (-1,6%) e tendenziale (-1,1%) della produzione nelle costruzioni, a luglio 2023

Immagine del grafico dell'ISTAT sulla diminuzione congiunturale (-1,6%) e tendenziale (-1,1%) della produzione nelle costruzioni, a luglio 2023

A luglio 2023, si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni diminuisca dell’1,6% rispetto a giugno.
Nella media del trimestre maggio-luglio 2023, la produzione nelle costruzioni cala del 2,5% nel confronto con il trimestre precedente.

Su base tendenziale, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21, come a luglio 2022), che l’indice grezzo, registrano una flessione dell’1,1%.

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ISTAT | Comune di Roma: 2.749.031 residenti, “50-54” anni la classe di età più numerosa (media 46,4 anni)

Immagine di molte persone nel Comune di Roma, in riferimento ai dati ISTAT 2023 sui residenti in Roma nel 2021

Sulla base dei risultati del Censimento permanente della popolazione appena pubblicati e riferiti al 2021, nel Comune di Roma risultano essere 2.749.031 i residenti.
Con una leggera flessione rispetto all’anno precedente (21.195 | -0,8%) ed un incremento sul 2011 (131.856 | +5%).

Gli stessi residenti erano, quindi, 2.770.226 nel 2020 e 2.617.175 nel 2011.

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ROMA: aumento congiunturale (+0,4) e tendenziale (+0,6%) dei prezzi delle abitazioni, nel II trimestre 2023

Immagine della città di Roma

A Roma, la dinamica tendenziale dell’IPAB – rilevata nelle stime preliminari dell’ISTAT relative al secondo trimestre 2023 – decelera dal precedente +1,9% all’attuale +0,6%.
Questo soprattutto alla marcata flessione dei prezzi delle abitazioni nuove (da +2,7% a -4,6%) ed all’aumento più contenuto dei prezzi delle abitazioni esistenti (da +1,9% a +1,3%).

Su base congiunturale, invece, si rileva una crescita per entrambe le componenti (+1,9% per le abitazioni nuove, +0,2% per le esistenti).

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ISTAT: aumento congiunturale (+2,0%) e tendenziale (+0,7%) dei prezzi delle abitazioni, nel II trimestre 2023

Immagine della rilevazione ISTAT dell' aumento congiunturale (+2,0%) e tendenziale (+0,7%) dei prezzi delle abitazioni, nel II trimestre 2023

Secondo le stime preliminari, nel secondo trimestre 2023 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, aumenta del 2,0% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% nei confronti dello stesso periodo del 2022 (era +1,0% nel primo trimestre 2023).

L’aumento tendenziale dei prezzi delle abitazioni è attribuibile sia ai prezzi delle abitazioni nuove, cresciuti dello 0,5% su base annua ma in forte rallentamento rispetto al trimestre precedente (era +5,3%), che a quelli delle abitazioni esistenti, cresciuti dello 0,8% ed in lieve accelerazione dal +0,3% del primo trimestre.

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ISTAT: calo congiunturale (-1,4%) e tendenziale (-3,5%) del numero di compravendite nel 4° trimestre 2022, con esclusione del Sud Italia e delle Isole

immagine del grafico ISTAT sul calo congiunturale e tendenziale del numero di compravendite nel 4° trimestre 2022

Nel IV trimestre 2022, sono 270.753 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari (-1,4% rispetto al trimestre precedente, -3,5% su base annua).

Nel confronto congiunturale, sia l’abitativo sia l’economico segnano variazioni percentuali negative nel Centro (rispettivamente -7,0% e -11,6%), nel Nord-est (-5,1% e -8,3%) e nel Nord-ovest (-0,1% e -0,7%).
Mentre entrambi i settori crescono nel Sud (+5,4% e +10,9%) e nelle Isole (+2,8% e +6,8%).

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ISTAT: diminuzione congiunturale (-0,7%) e tendenziale (-6,5%) della produzione nelle costruzioni, a maggio 2023

Immagine ISTAT sulla diminuzione della produzione nelle costruzioni a maggio 2023

A maggio 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, diminuisca dello 0,7% rispetto ad aprile.
Nella media del trimestre marzo–maggio 2023, la produzione nelle costruzioni cala del 2,3% nel confronto con il trimestre precedente.

Su base tendenziale, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 come a maggio 2022), che l’indice grezzo, registrano una flessione del 6,5%.

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