Mutui e disuguaglianze: cosa rivelano le recenti analisi della Banca Centrale Europea

Mutui e disuguaglianza: cosa rivelano le recenti analisi della Banca Centrale Europea

Perché il 73% delle famiglie europee percepisce un forte aumento della disuguaglianza economica, quando i dati ufficiali su reddito e ricchezza mostrano una sostanziale stabilità? E perché in Italia il 94% dei nuovi mutuatari sceglie la sicurezza di un tasso fisso, anche se più costoso?
La risposta a queste domande non si trova nelle solite rilevazioni, ma in alcune delle recenti analisi della Banca Centrale Europea (BCE).

Questi studi, infatti, svelano come la politica monetaria agisca in modo radicalmente diverso sulle famiglie, a seconda del loro reddito, della loro cultura finanziaria e della loro esposizione al rischio, creando un mercato del credito a due velocità.
Le dinamiche che emergono, quasi invisibili nei dati aggregati, spiegano anche le tendenze che abbiamo osservato nel mercato italiano con i recenti report di CRIF e Banca d’Italia.

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Il paradosso delle scelte: la prudenza del tasso fisso, che ha penalizzato l’economia italiana

Il paradosso delle scelte: la prudenza del tasso fisso, che ha penalizzato l’economia italiana

Un recente e approfondito studio, pubblicato nella Working Paper Series della Banca Centrale Europea (n. 3146), ha evidenziato come l’Europa non abbia reagito in modo uniforme di fronte alla più aggressiva stretta monetaria della sua storia.
La “medicina amara” somministrata dalla BCE per contrastare la fiammata inflazionistica post-pandemica, consistita in un rialzo di 4,5 punti percentuali tra luglio 2022 e settembre 2023, infatti, non è stata assorbita in modo omogeneo.

In questa complessa dinamica, l’Italia si è evidenziata come un caso di studio emblematico, un vero e proprio paradosso.
Il nostro mercato dei mutui, lodato per la sua efficienza nel trasmettere gli impulsi monetari, si è trasformato, cioè, in un’arma a doppio taglio che ha protetto alcuni e penalizzato severamente altri.

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EURO DIGITALE: il futuro dei pagamenti, che non sostituiranno il contante

EURO DIGITALE: il futuro dei pagamenti, ma senza sostituire il contante

Le nostre abitudini di pagamento sono in piena evoluzione, ma il vuoto lasciato dal contante viene oggi progressivamente colmato da soluzioni private, spesso non europee, che creano una forte dipendenza strategica.
Cosa significa questo, concretamente?

I dati della BCE mostrano che in 13 dei 20 paesi dell’area euro manca un sistema di pagamento con carta nazionale e, di conseguenza, ogni transazione digitale, anche quella per la spesa quotidiana, dipende interamente da altri circuiti internazionali.
Questo significa che le regole, i costi e la stabilità di un servizio essenziale per la nostra economia, sono al di fuori del nostro controllo.

Per questo, come ha recentemente sottolineato Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE, l’euro digitale nascerà con un duplice obiettivo: affiancare al denaro fisico un equivalente digitale, preservandone i benefici e, al tempo stesso, garantendo all’Europa un’infrastruttura di pagamento autonoma e competitiva per ridurre vulnerabilità e costi.

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EUROSTAT: aumento del +5,4% nei prezzi delle abitazioni UE (Italia +3,9%, ma -1,0% dal 2010)

EUROSTAT: aumento del +5,4% nei prezzi delle abitazioni UE (Italia +3,9%, ma -1,0% dal 2010)

Nel secondo trimestre del 2025 il mercato immobiliare europeo ha continuato a mostrare un andamento positivo.
Secondo i dati recentemente pubblicati da Eurostat, infatti, i prezzi delle abitazioni hanno registrato un significativo aumento , rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia nell’Area euro (+5,1%) che nell’intera Unione Europea, dove l’incremento si è attestato al +5,4%.

A conferma del trend positivo, anche il confronto con il trimestre precedente mostra un andamento positivo, con un incremento del +1,7% nella zona euro e del +1,6% nell’UE.
L’Italia si inserisce in questo scenario con un andamento positivo , sebbene con una crescita più moderata.

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BCE: tassi stabili e aumento dei prezzi delle abitazioni, in Area euro (focus sul mercato italiano)

BCE: tassi stabili e aumento dei prezzi delle abitazioni, in Area euro (focus sul mercato italiano)

Il costo dei mutui relativi al mercato residenziale dell’Area euro, ha evidenziato una significativa stabilità nel corso del 2025.
Secondo il recente Bollettino Economico della Banca Centrale Europea, a luglio 2025 i tassi di interesse medi sui nuovi finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, si sono attestati al 3,3%, un livello inferiore di circa 80 punti base rispetto al picco raggiunto a novembre 2023.

Questa tendenza, pur con lievi differenze tra i vari paesi, segnala una fase di consolidamento delle condizioni di finanziamento per l’acquisto di abitazioni.

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EUROSTAT: a che età i giovani lasciano la casa dei genitori?

EUROSTAT: a che età i giovani lasciano la casa dei genitori?

A che età i giovani europei lasciano la casa dei genitori?
I dati contenuti in una recente analisi di Eurostat, ci raccontano di un’Europa a più velocità, dove fattori culturali ed economici creano un profondo divario tra nord and sud.

In questo contesto, l’Italia si conferma essere uno dei Paesi dove il nido familiare si abbandona più tardi, con un’età media di 30,1 anni.
Ma quali sono le tendenze rilevate che definiscono il percorso verso l’autonomia nei diversi Paesi europei, oltre alle reali condizioni abitative dei giovani, dal problema del sovraffollamento all’impatto dei costi?

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