
Perché il 73% delle famiglie europee percepisce un forte aumento della disuguaglianza economica, quando i dati ufficiali su reddito e ricchezza mostrano una sostanziale stabilità? E perché in Italia il 94% dei nuovi mutuatari sceglie la sicurezza di un tasso fisso, anche se più costoso?
La risposta a queste domande non si trova nelle solite rilevazioni, ma in alcune delle recenti analisi della Banca Centrale Europea (BCE).
Questi studi, infatti, svelano come la politica monetaria agisca in modo radicalmente diverso sulle famiglie, a seconda del loro reddito, della loro cultura finanziaria e della loro esposizione al rischio, creando un mercato del credito a due velocità.
Le dinamiche che emergono, quasi invisibili nei dati aggregati, spiegano anche le tendenze che abbiamo osservato nel mercato italiano con i recenti report di CRIF e Banca d’Italia.




