Agevolazione acquisto prima casa: prorogata al 31 dicembre 2021 la sospensione dei termini

Agevolazioni fiscali

Novità in arrivo sul fronte del Bonus prima casa.
Attraverso un emendamento del Decreto Milleproroghe, infatti, saranno sospese fino al 31 dicembre 2021 tutte le scadenze relative agli adempimenti necessari per accedere a questa agevolazione fiscale.

Per i contribuenti, quindi, ancora un anno di tempo per procedere con gli adempimenti connessi all’agevolazione per l’acquisto della prima casa e necessari per conservare i benefici.

Vediamo insieme, quindi, che cosa cambia concretamente per tutti coloro decisi a compiere il grande passo del comprare la propria prima abitazione.

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Superbonus 110%: semplificare il percorso con legge delega (193 interventi presentati e autorizzati in circa 20 giorni)

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Il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, si è espresso in audizione presso la commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, precisando che:

“Le norme che sovrintendono alle varie forme di incentivo fiscale per l’edilizia, incluso il Superbonus del 110%, sono molto complesse, dunque è tempo di pensare ad un testo unico.
Per arrivare al testo unico serve però una legge delega, non vedo altro modo per intervenire su questo tema”.

Aggiungendo che la volontà del governo e delle forze politiche, è quella di prorogare la misura del superbonus al 110%.
Chiarendo quindi le intenzioni dell’esecutivo, dopo le polemiche che erano divampate per la mancata proroga pluriennale della misura in manovra.

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EUROSTAT: rapporto fra tasse e PIL in UE nel 2019 (Italia 42,6%)

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Il rapporto complessivo tra le imposte e il PIL, ovvero la somma delle imposte e dei contributi sociali netti come percentuale del prodotto interno lordo, si è attestato al 41,1% nell’Unione europea (UE) nel 2019, in diminuzione rispetto al 2018 (41,2%).
Nell’area dell’Euro, il gettito fiscale ha rappresentato il 41,6% del PIL nel 2019, invariato rispetto al 2018.

Queste informazioni provengono da una pubblicazione pubblicata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.
Gli indicatori fiscali sono compilati in un quadro armonizzato che consente un confronto accurato dei sistemi fiscali e delle politiche fiscali tra gli Stati membri dell’UE.

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Casa: la proprietà e la gestione costano in media 11.304 Euro l’anno; a Roma 14628 Euro

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Le famiglie italiane spendono in media 942 Euro al mese per la casa.
Vale a dire 11.304 Euro all’anno per proprietà e gestione dell’abitazione principale.

Un costo che comprende le rate del mutuo, le utenze domestiche (energia elettrica, gas, acqua), le spese condominiali, le manutenzioni e la tassa rifiuti.

Ma le cifre differiscono sensibilmente sul territorio: a parità di caratteristiche dell’immobile, al Nord le famiglie pagano mediamente il 20% in più che al Sud e sulle Isole.
Mentre a livello di singole città è Roma a guidare la classifica, con 1.219 Euro al mese, ossia 14.628 Euro annui.

È quanto emerge da uno studio condotto da Facile.it e da Mutui.it, basato su dati Istat e Dipartimento delle finanze.

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Dati Statistici Notarili – I semestre 2018: più vendite, più mutui, prezzi in ulteriore ribasso

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È stato pubblicato oggi il nuovo “Rapporto Dati Statistici Notarili” del primo semestre 2018, relativo alle compravendite di beni mobili e immobili, mutui, donazioni, imprese e società, unitamente al “FOCUS agevolazioni 2016-2017”.

Nel primo semestre 2018 sono state registrate 443.337 compravendite di immobili di qualsiasi genere, di cui 334.979 compravendite di fabbricati che registrano un aumento del 10,72% rispetto allo scorso anno a fronte di una continua riduzione dei prezzi.
Infatti, se già il 2017 aveva fatto segnare un calo del -17% sui valori medi delle vendite di fabbricati (da 147 mila a 126.512 Euro), tale calo si accentua di un ulteriore -5% nel primo semestre 2018 (118.356 Euro).

Accanto ad un aumento pressoché omogeneo di compravendite di fabbricati su tutte le varie fasce di prezzo, il dato più interessante appare l’aumento del +26,73% delle compravendite di valore superiore ai 900.000 Euro.

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COMPRAVENDITA: le risposte ai quesiti fiscali più frequenti

Ho acquistato casa, richiedendo l’applicazione della regola del prezzo-valore. L’Agenzia delle Entrate può accertare un valore dell’immobile diverso da quello indicato nell’atto?

La regola del prezzo-valore prevede la tassazione del trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, indipendentemente dal corrispettivo effettivamente pattuito e indicato nell’atto.
La sua applicazione limita il potere di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, che non può accertare un maggior valore ai fini dell’imposta di registro. Questa regola è ammessa, però, solo per le cessioni di immobili a uso abitativo (e relative pertinenze) acquistate da persone fisiche che non agiscono nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali.

Quali criteri utilizza l’Agenzia delle Entrate per rettificare il valore dell’immobile acquistato se non è stato richiesto il prezzo-valore?

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