Ho acquistato casa, richiedendo l’applicazione della regola del prezzo-valore. L’Agenzia delle entrate può accertare un valore dell’immobile diverso da quello indicato nell’atto?
La regola del prezzo-valore prevede la tassazione del trasferimento degli immobili sulla base del loro valore catastale, indipendentemente dal corrispettivo effettivamente pattuito e indicato nell’atto.
La sua applicazione limita il potere di accertamento dell’Agenzia delle entrate, che – se il corrispettivo e il valore catastale sono correttamente indicati – non può contestare un maggior valore ai fini dell’imposta di registro.
Se cambio solo i vetri degli infissi della mia abitazione posso usufruire della detrazione del 50%? Ci sono condizioni particolari per avere l’agevolazione?
L’articolo 16-bis del Tuir – lettera g) del comma 1 – comprende, tra gli interventi detraibili effettuati sia sulle singole unità immobiliari sia sulle parti comuni, quelli finalizzati al contenimento dell’inquinamento acustico.
Questi lavori (per esempio la sostituzione dei vetri degli infissi), seppur corrispondenti a interventi di manutenzione ordinaria, sono ammessi in detrazione anche se realizzati in assenza di opere edilizie propriamente dette.
Ho eseguito lavori di ristrutturazione iniziati nel 2022 e terminati nel 2023 con Cila al Comune di inizio e fine lavori, utilizzando 96.000 euro ripartiti tra i due anni e nel 2023. Ho effettuato, inoltre, altri lavori di manutenzione straordinaria per l’importo di 12.000 euro. Posso usufruire della detrazione del 50% anche per questi interventi, trattandosi di altro lavoro rispetto alla Cila con la quale ho raggiunto 96.000 euro in due anni?
La risposta è affermativa, a condizione che i nuovi interventi possano essere considerati “autonomamente detraibili”.
L’Agenzia delle entrate, infatti, ha precisato nei suoi documenti di prassi (tra questi, la circolare 17/2015, risposta 3.2) che quando gli interventi realizzati in ciascun anno sono una prosecuzione di lavori iniziati negli anni precedenti sulla stessa unità immobiliare, per determinare il limite massimo delle spese ammesse in detrazione bisogna tener conto anche delle spese sostenute negli anni passati.
Ho intenzione di rinegoziare il contratto di mutuo stipulato qualche anno fa per l’acquisto della mia abitazione principale. Dopo la rinegoziazione, potrò continuare a detrarre gli interessi passivi?
Come confermato dall’Agenzia Delle Entrate, quando viene rinegoziato il mutuo acceso per acquistare l’abitazione principale – per modificare alcune condizioni previste nel contratto in essere – si conserva il diritto alla detrazione degli interessi passivi.
Ho letto che chi si trasferisce all’estero per motivi di lavoro può richiedere le agevolazioni per l’acquisto della prima casa in Italia anche se non ha nazionalità italiana ma quella di uno Stato dell’Unione europea. È così? Sapevo che per avere le agevolazioni bisognava essere cittadini italiani emigrati all’estero…
L’articolo 2 del decreto legge n. 69/2023 ha modificato i criteri necessari per avvalersi delle agevolazioni “prima casa” con riferimento agli acquisti di abitazioni non di lusso da parte di acquirenti che si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro.
Prima dell’entrata in vigore di tale norma, infatti, erano esclusi dai benefici fiscali i cittadini non italiani, ma di altri Stati dell’Unione europea, che non intendessero stabilirsi in Italia.
Oltre due settimane in più per gli amministratori di condominio tenuti a inviare al Fisco i dati relativi agli interventi di risparmio energetico e ristrutturazione, effettuati nel 2023 sulle parti comuni condominiali.
Il termine ultimo per la comunicazione slitta, infatti, dal 16 marzo al 4 aprile 2024. Un secondo provvedimento sposta in avanti, sempre al 4 aprile 2024, la scadenza per tutti i contribuenti che devono comunicare all’Agenzia le opzioni (sconto o prima cessione) relativamente alle spese sostenute nel 2023.